Industria tessile e abbigliamento. Varese è stata protagonista

Chiude oggi la 25esima edizione di Milano Unica. Presenti 40 nostre aziende

Chiude oggi la venticinquesima edizione di Milano Unica, il salone italiano dei tessuti e degli accessori, che in questi giorni ha visto nel centro espositivo di Rho Fiera anche la partecipazione di una quarantina di imprese varesine, fra aziende di ricami, di tessuti e di tessile per la casa, insieme ad oltre 400 espositori. Una panoramica altamente qualificata sul mondo tessile, al quale Varese ha sempre partecipato portando prodotti di altissima qualità e tutta la tradizione del nostro territorio dove, storicamente, è presente tutta la filiera del comparto tessile e moda, nonostante il ridimensionamento portato dalla crisi. Sono circa 11mila le imprese che fanno parte oggi dell’industria tessile e abbigliamento in provincia di Varese per oltre 13mila addetti, dei quali oltre 5mila lavorano proprio nel finissaggio, tessitura e preparazione di filati e fibre tessili.

Soddisfatti dunque gli operatori che in questi giorni di esposizione hanno visto passare moltissimi visitatori interessati proprio alla qualità made in Italy che in questi anni ha saputo trovare una risposta alla forte concorrenza mondiale e alla crisi con nuovi prodotti e processi altamente innovativi.

Ma come sta andando la tessitura italiana? Secondo i dati emersi proprio nei giorni di Milano Unica nel suo complesso, comprendendo quindi anche la tessitura laniera, cotoniera, liniera, serica e a maglia, il 2017 si è aperto sotto gli auspici di un discreto dinamismo, come suggeriscono attività produttiva ed export, nonostante la tessitura made in Italy abbia messo ha segno un fatturato di 7,84 miliardi, in calo rispetto all’anno precedente.

Secondo i dati Istat relativi alla produzione industriale la tessitura italiana, nel periodo gennaio-marzo 2017, mostra un incremento tendenziale pari al +2,0%. Il comparto preponderante è sempre costituito dalla produzione laniera, che concorre per oltre il 40% del fatturato complessivo. Seguono la tessitura cotoniera a quota 20%, quindi quella a maglia a quota 18%, poi la serica, che incide per oltre il 17%, ed infine la tessitura liniera con una quota pari a quasi il 4%. Analizzando il commercio con l’estero, nel periodo gennaio-marzo 2017 si rileva poi un cambio di passo per l’export, che porta a registrare una crescita pari al +3,5%, mentre l’import mostra un calo del -1,2%.

Sul nostro territorio, secondo i dati elaborati dall’Unione Industriali varesina il tessile-abbigliamento-pelletteria ha registrato esportazioni pressoché stabili rispetto al primo trimestre 2016 (+0,9%) a fronte invece di una riduzione delle importazioni (-4,4%). In termini di export è pressoché stabile il comparto tessile (+0,3%), mentre è in crescita quello dell’abbigliamento (+7%) e in calo quello della pelletteria (-10,4%); i flussi in entrata sono invece diminuiti in questi ultimi due comparti, mentre sono leggermente aumentati nel tessile (+2,4%).