La Liuc guarda al futuro. Con la fabbrica intelligente

Con I-Fab l’Ateneo risponde alle nuove sfide per sfornare gli imprenditori di domani

Ricerca, innovazione, investimenti; sono tre delle parole d’ordine che caratterizzeranno il 2017 dell’Università Liuc Carlo Cattaneo di Castellanza, che proprio lo scorso anno ha festeggiato i suoi primi 25 anni di fondazione. Delle sfide che attendono quest’anno l’ateneo varesino abbiamo parlato con il magnifico rettore della Liuc Federico Visconti. L’università di Castellanza è un cantiere di innovazione, dall’offerta formativa per gli studenti, alla ricerca, dalle nuove tecnologie, all’industria 4.0. La Liuc ha realizzato e presentato I-Fab,

un prototipo di fabbrica dove conoscere, in forma di esperienza, l’impatto delle tecnologie abilitanti che portano all’Industria 4.0. «Gli investimenti vanno avanti – spiega il rettore – non solo quelli “fisici” che riguardano gli strumenti, ma anche quelli che permettono di sviluppare il know how; I-Fab è un luogo dove la tecnologia viene applicata. L’università è il luogo che forma gli studenti». In questo innovativo progetto, l’ateneo è affiancato da alcune aziende, tra multinazionali e imprese legate al nostro territorio. «Questa vicinanza è un fatto significativo – sottolinea Visconti – le imprese collaborano con i ricercatori e gli studenti per la crescita del sapere». Con I-Fab, la Liuc risponde a una triplice sfida: studiare il cambiamento della fabbrica, formare laureati e manager che sappiano operare all’interno della “fabbrica intelligente” e sensibilizzare gli imprenditori sulle opportunità derivanti dall’evoluzione dei modelli produttivi. A livello didattico, la Liuc ha introdotto un nuovo percorso in lingua inglese intitolato “Innovation and Entrepreneurship” per la Scuola di Economia e Management. Qualcosa di più del programma Erasmus o di una semplice lezione in inglese, che permetterà agli studenti della Carlo Cattaneo di assistere a lezioni tenute da prestigiosi docenti universitari provenienti da atenei stranieri. Si tratta del programma di Visiting Professor che oltre a rafforzare l’offerta in lingue inglese, permetterà un consolidamento del network di università partner che facilita la mobilità internazionale degli studenti e dei docenti della Liuc. Novità didattiche sono state inserite anche nei corsi di laurea in ingegneria e di giurisprudenza ad esempio. «È il mercato che impone alle università di cambiare – afferma il rettore – la competizione tra atenei è molto forte e occorre alzare il livello dell’offerta». Per l’università di Castellanza, l’attenzione ai giovani è un punto fondamentale della propria missione. «Quest’anno – spiega Visconti – focalizzeremo la nostra attenzione sui giovani imprenditori per capire quale contributo abbiano dato all’azienda di famiglia, per vedere se e come le nuove generazioni stiano dando un contributo in questa difficile fase dell’economia italiana». Il rigore della ricerca è un altro punto di forza su cui la Liuc continuerà ad investire anche nel 2017. «Per la nostra università è una necessità fare ricerca in modo rigoroso, senza cercare risultati nell’immediato ma impostando un lavoro nel medio periodo e anche su questo continuiamo a fare investimenti» osserva il rettore. Solo in questo modo si può essere concretamente “ateneo delle imprese per le imprese” che è l’identità dell’università di Castellanza da 25 anni a questa parte. La citazione di una celebre frase di Churchill, che Visconti ama ripetere, “non sempre cambiare significa migliorare ma se vuoi migliorare devi cambiare”, riassume alla perfezione l’obiettivo della Liuc per questo 2017.