«La mia Torino punta su Malpensa Ma per crescere serve l’Alta Velocità»

Nostra intervista al sindaco Piero Fassino: «Caselle e la brughiera? Le vocazioni sono diverse. Ma l’interazione rafforzerà entrambi. I trasporti? Fondamentali per rendere l’obiettivo concreto»

Nello schacchiere degli aeroporti del Nord Italia c’è anche Torino Caselle, tornato ad essere “strategico” e non solo scalo nazionale (come Linate) dopo il vertice tra il ministro Maurizio Lupi e i presidenti di regione Lombardia Roberto Maroni e regione Piemonte Sergio Chiamparino.

A una condizione, però: integrarsi con Malpensa. Il passeggero potrà fare il check in a Caselle e imbarcarsi nello scalo in provincia di Varese. Un’ipotesi veritiera? Ne parliamo con il sindaco di Torino Piero Fassino.

L’aeroporto di Torino Caselle torna ad essere “strategico” nel piano nazionale degli aeroporti. Lei si è battuto molto per questo. Cosa cambia per Torino?

Il sistema dei trasporti, e quello aereo particolarmente, riveste una funzione fondamentale per lo sviluppo economico di un territorio. Restituire a Caselle un ruolo di primo piano significa per Torino aumentare la capacità di attrarre risorse e investimenti e, non ultima, l’opportunità di favorire attività come il turismo che costituisce un settore molto importante dell’economia territoriale. L’investimento in cultura è una scelta dell’Amministrazione, e rendere attrattiva la città implica di renderla facilmente raggiungibile.

Caselle strategico ma con la promessa di un’integrazione con il sistema aeroportuale milanese, in sostanza con Malpensa. Crede sarà davvero possibile?

Sicuramente. Caselle sarà di nuovo un aeroporto strategico e perseguirà obiettivi di interazione con Malpensa. La collaborazione non toglierà nulla a Caselle perché Malpensa e Caselle hanno vocazioni differenti: è del tutto evidente che i voli intercontinentali da San Paolo, Tokio o Singapore scendano a Malpensa. Ma è altrettanto ovvio che non si può chiedere a un torinese di farsi un’ora di auto per andare a Malpensa per imbarcarsi per Parigi, Londra, Madrid, o Berlino quando in una sola ora ci arriva direttamente in aereo da Torino

Quali saranno le azioni concrete da mettere in campo per consentire l’integrazione tra i due scali? Come si sposteranno i passeggeri da Torino a Malpensa?

Malpensa è specializzato sulle rotte intercontinentali, Torino su quelle europee. Con questa intesa Caselle rafforza il ruolo di scalo strategico in particolare per l’Europa, incrementando anche le destinazioni. Certo è che il successo del processo di integrazione tra i due scali non può prescindere dal miglioramento dei collegamenti con Torino e Milano. Da questo punto di vista penso che l’Alta velocità sia una soluzione adeguata a questa necessità.

La settimana scorsa, durante un sopralluogo nei Comuni attorno a Malpensa, il presidente della Lombardia Maroni ha dichiarato: «Abbiamo accettato che l’aeroporto di Torino venisse riqualificato come “aeroporto strategico” a condizione che ci fosse il collegamento Alta velocità da Torino a Malpensa e tra Milano e Malpensa, perché l’Alta velocità significa fare di Malpensa il vero hub di un’area vastissima che ha un grande traffico passeggeri e non solo cargo». Cosa ne pensa?

Che la facile raggiungibilità dei due scali è interesse di tutti: di Milano, di Torino, dei tour operator, di chi sviluppa politiche commerciali e fa impresa. Come dicevo, le vocazioni sono diverse, i raggi d’azione anche. Si tratta di collegare al meglio le due strutture e renderle capaci di interazione.  

Sarà insomma Torino a dover fare il lavoro al posto di Linate, cercando di portare passeggeri a Malpensa da imbarcare sui voli di lungo raggio. Non è un modo per assolvere Linate di un ruolo che competerebbe invece proprio al Forlanini?

Non vedo questo ruolo gregario per l’uno o l’altro scalo. 

Caselle dovrà incrementare le destinazioni per l’Europa e “scambiare” clienti con Malpensa. Ma nel mezzo ci sono le compagnie aeree, come le convincerete?

Non più tardi di due settimane fa ho preso parte a una conferenza stampa in cui una compagnia, la Vueling,  ha annunciato il lancio di tre nuove rotte internazionali per la prossima stagione estiva da Torino (Alicante, Minorca e Spalato) e nel corso dello stesso incontro con i media si è parlato anche di voli speciali per Parigi Orly. In quell’occasione è stato anche ricordato che, nel 2014, l’aeroporto di Caselle ha registrato una crescita del 18,1% del traffico internazionale.  Segnale questo, credo, che l’aeroporto torinese ha le carte in regola per crescere ancora e confermarsi come un scalo strategicamente ed economicamente appetibile per tante compagnie aeree.

Anche l’aeroporto di Torino ha dovuto far fronte all’addio di Alitalia. Cosa pensa dell’accordo con Etihad?

Scelte aziendali nelle quali nessuno poteva entrare, ovviamente. I vertici di Sagat sono comunque impegnati  a mantenere attiva con altre compagnie la rete di collegamenti tra Torino e il resto del Paese e a proseguire quella politica di espansione che, nel 2014, ha visto l’aeroporto di Caselle crescere più di altri scali nazionali.

Ritiene che la Regione Lombardia e la Regione Piemonte dovrebbero acquisire quote di Sea e Sagat per costituire una sorta di fronte comune istituzionale? Potrebbe essere utile alla strategia dell’integrazione tra scali?

Credo che le politiche industriali possano essere vantaggiose per due società determinando anche ricadute positive per le economie dei territori, indipendentemente dalle quote delle partecipazioni societarie detenute dai singoli enti pubblici.

In definitiva: Malpensa “hub” e Caselle strategico per le rotte europee, un sogno o una possibilità reale?  

Un obiettivo concreto.n