La produzione industriale della Lombardia è in crescita

L’analisi congiunturale mostra un andamento positivo, anche se in diversi settori rimane stazionario

Rispetto ad un anno fa la produzione industriale lombarda è cresciuta: +2,5% secondo l’analisi congiunturale di Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia, Regione e in collaborazione con le Associazioni regionali dell’Artigianato, così come sono cresciuti gli ordini (+3,9% l’interno e +5,8% l’estero) e il fatturato (+4,5%).

Meno brillante l’andamento sul trimestre: la produzione industriale lombarda rimane infatti sul livello raggiunto a inizio anno, con una variazione congiunturale prossima allo zero.

Anche l’artigianato consegue un risultato in linea con l’ipotesi di stazionarietà dei livelli produttivi, registrando una variazione congiunturale della produzione del +0,2%. In questo contesto l’occupazione, che reagisce in ritardo rispetto alle dinamiche produttive, presenta saldi positivi sia per l’industria (+0,3%) che per l’artigianato (+0,7%). Le aspettative per il prossimo trimestre per la domanda sia interna che estera sono in flessione, pur rimanendo in area positiva, come anche le aspettative per l’occupazione. Migliorano invece le aspettative sulla produzione, segno che gli imprenditori lombardi interpretano lo stop produttivo del secondo trimestre più come fenomeno episodico che come possibile punto di svolta.

«Dopo l’exploit del primo trimestre, nel secondo trimestre del 2017 i dati congiunturali forniscono un quadro di assestamento fisiologico – spiega , presidente varesino di Confindustria Lombardia -. Tutti gli altri indicatori sono positivi: gli ordini interni (+0,2) ed esteri (+0,8) e gli investimenti (+2,1), testimoniano che la Lombardia è entrata in un circolo virtuoso. In particolare gli ordini esteri si confermano una componente fondamentale per le nostre imprese, e la riacquisita solidità del mercato interno regionale ci indica un ottimo stato di salute per l’intero sistema economico lombardo».

Uno scenario che si riflette a cascata anche sull’occupazione che riprende, lentamente ma costantemente, la sua risalita: «Sul fronte dei beni di investimento è poi evidente lo stimolo fornito dal ‘Piano nazionale Industria 4.0’, uno dei più importanti e completi Piani industriali a livello europeo – aggiunge Ribolla -. Ben venga, quindi, l’intenzione del Ministro Calenda di voler prolungare il Piano ai prossimi anni, con l’auspicio che interventi come l’iperammortamento vengano confermati oltre che integrati da ulteriori misure, per esempio legate al costo del lavoro».

La Lombardia «rappresenta un punto di riferimento nazionale ed europeo su Industria 4.0 e più in generale sul manifatturiero». L’ultimo tassello ora, per spingere sull’acceleratore della crescita, riguarda il settore creditizio: «Le imprese fanno ancora fatica ad avere un agevole accesso al credito e c’è un forte bisogno di un nuovo rapporto finanza-imprese: le imprese dovranno crescere, aumentare il grado di trasparenza e rafforzare la loro struttura finanziaria attraverso una maggiore patrimonializzazione e un più ampio ricorso a fonti alternative a quello bancario. Le banche, dal canto loro, dovranno essere pienamente consapevoli delle ricadute negative che deriverebbero per l’intera economia italiana dal perdurare di una forte stretta creditizia».