Alta Velocità a Malpensa «Bello ma a cosa serve?»

Fuori dalla propaganda, qual è il tema? L’interrogativo si alza dalla Filt Cgil di Varese che sull’Alta velocità a Malpensa vorrebbe sapere di cosa si sta parlando. «Malpensa è già collegata con autostrade e ferrovia per Milano; esiste già una capacità infrastrutturale di questo aeroporto dove, finalmente, c’è da fare ben poco. Qui sono gli aerei che devono arrivare, non i treni», dichiara Saverio Innocenzio della segreteria Filt di Varese, profondo conoscitore del settore trasporti ferrovie.

«Assisteremo a una nuova inaugurazione con nuovi attori, ma la sostanza non sarà cambiata», continua il sindacalista pensando al 13 settembre del 2010 quando l’allora presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni con l’ex assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo, l’allora presidente Sea Giuseppe Bonomi e l’ex ad delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti erano sul binario della stazione ferroviaria del terminal 1 di Malpensa ad inaugurare il primo Freccia Rossa in aeroporto. Un flop. «Non c’è una linea dell’alta velocità che porta a Malpensa,

qui i treni non possono arrivare a 300 chilometri all’ora», ricorda Innocenzio. «Il che non significa che non possano arrivare a 150 km/h ma non si parli di alta velocità, quella la si prende da Milano e se si volesse rendere le rotaie del Malpensa express utili allo scopo, servirebbero molti soldi, l’intervento sarebbe davvero molto costoso. Non credo sia questa una priorià per il Paese, oltretutto soltanto per il traffico passeggeri. Ci sono soldi da buttare? Cosa verrebbe collegato? Malpensa con che cosa?».

Nessun disfattismo, solo cruda realtà. «Per arrivare in autostrada si percorre una strada provinciale e anche se si viaggia in Ferrari, la velocità rimarrà limitata in quel tratto», esemplifica il sindacalista per rendere l’idea. Lo stesso varrebbe anche nel caso in cui la strada ferrata di Malpensa venisse collegata alla Milano – Torino, tratta (questa sì) dell’alta velocità che passa, però, a circa 30 chilometri dall’aeroporto. In quei 30 chilometri, i treni non viaggerebbero a tutto spiano, inizierebbero dopo la loro vera corsa. Dunque? «Si parli semplicemente di Freccia Rossa in arrivo a Malpensa, non di Alta Velocità», incalza Innocenzio. «Altrimenti significa gettare fumo negli occhi alla gente». Secondo il segretario della categoria dei Trasporti della Cgil, saremmo di fronte a una «cattiva politica, molto probabilmente pronta ad assegnare studi di fattibilità e ad attivare risorse per gruppi ristretti».

I treni a Malpensa possono già arrivare, ma non correrranno mai a certe velocità. «Da giugno dell’anno prossimo potrebbe arrivarci anche l’Etr 1000», aggiunge Innocenzio. «Ma è poi da Milano che i convogli possono partire in quarta, non dall’aeroporto».

I dubbi sull’accordo tra ministero dei Traporti e Fs italiane per la progettazione di collegamenti alta velocità con gli aeroporti di Malpensa, Fiumicino e Venezia, restano.

Intanto l’intesa prevede che il Gruppo FS Italiane, attraverso la società operativa Rete Ferroviaria Italiana, avvii entro il 2014 i primi studi per rafforzare la dotazione di infrastrutture ferroviarie legate agli aeroporti. I piani terranno conto dello sviluppo della domanda di traffico prevista per i tre scali. Sarà anche predisposto uno studio per nuove offerte commerciali, i cosiddetti slot orari, da e verso i tre aeroporti, individuando i collegamenti e le frequenze più richieste con le principali città italiane. Poi, entro il 28 febbraio 2015, il ministero analizzerà i piani elaborati dal Gruppo FS definirà l’avvio delle progettazioni, individuando le risorse finanziarie disponibili.

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