L’app del tempo libero made in Varese

Si chiama SparkMe, l’ha creata un gruppo di studenti-lavoratori, sarà disponibile sul sistema Android. L’inventore Marsel Nikaj: «Fa contattare persone vicine che condividono le passioni. Business al via»

– «Voglio diventare un guru, tipo Steve Jobs. Ma per raggiungere certi obiettivi devi fare delle tappe intermedie». Lo dice seriamente, Marsel Nikaj, giovane varesino di origine albanese, e la sua prima tappa verso la trasformazione in guru la sta compiendo grazie ad una app che, da febbraio, sarà disponibile anche per i dispositivi Android.

Si chiama SparkMe, ed è una app di social dating, come racconta il suo creatore. «SparkMe arriva là dove i normali social dating non si avventurano, perché non serve per incontri galanti, ma per trovare gente che, vicino a te, ha gli stessi interessi, le stesse passioni. Perché è questo, oltre all’amore, a far muovere le persone».Un concetto semplice sta alla base di quello che, a tutti gli effetti, può diventare un potente social media made in Varese: se a me piace fare un particolare sport,

sciare ad esempio, ma non so con chi andare, attraverso SparkMe posso trovare altri sciatori disposti a fare gruppo per una giornata sulla neve. Meglio se vivono vicino a me, in modo da facilitare l’incontro “fisico”. Geolocalizzazione e profilazione attenta dell’utente, quindi, sono i concetti alla base di un’applicazione nata sui tavoli del Twiggy, storico locale di via De Cristoforis a Varese. «Siamo un piccolo gruppo di cinque persone – racconta Marsel – Alcuni lavorano, altri studiano a Milano: io faccio entrambe le cose. E un altro posto aperto la sera con una connessione internet adatta ai nostri scopi, a Varese, non c’è, se non qualche aula all’Insubria durante i corsi serali». Ecco che, tra una birra e un bicchiere di vino, lo strano gruppetto di ragazzi col pc inizia a dare forma ad un’idea che trova ben presto dei finanziamenti.

«Un varesino è stato tra i primi investitori – spiega Marsel – Anche se non vuole apparire, lo ringrazio, perché da lì in poi abbiamo iniziato a dare forma concreta alle idee». Ed ora SparkMe è già disponibile per i dispositivi Android, con oltre cento passioni tra cui scegliere, per creare il proprio profilo ed iniziare a divertirsi. Ma Marsel e compagni non vogliono fermarsi e puntano in alto: vogliono entrare nelle università. Anche perché, a ben pensarci, SparkMe sembra fatta apposta per uno studente fuori sede, appena arrivato in una nuova città, dove non conosce nessuno, ma con moltissimi interessi e passioni da coltivare oltre allo studio. «Potrebbe anche funzionare come canale di comunicazione per le iniziative dei vari atenei», spiega Marsel. Tutte idee che non stanno rimanendo solo nella testa dei ragazzi, perché il lavoro per raggiungere gli obiettivi è continuo, portato avanti con cocciutaggine e competenza invidiabili.

La strada per diventare guru è ancora lunga, ma quella di Marsel parte da lontano: dall’Albania, dove è nato, è approdata a Varese, dove il piccolo straniero è diventato un varesino a tutti gli effetti, capace di vincere medaglie anche internazionali con la Canottieri Varese. «Il canottaggio è stato fondamentale per capire le mie potenzialità: quando sei in mezzo al lago, sulla barca, non hai altra scelta se non contare su te stesso, sulle tue sole forze per arrivare al traguardo e poi a riva». Oggi Marsel ha deciso di remare nel mare del business, e le cose sembrano andare bene. A febbraio SparkMe sarà sul mercato Android, e da lì in poi il percorso dell’app delle passioni sarà come quello del canottiere nel centro del lago. Ma Marsel, come quando era da solo in mezzo al lago, non ha paura, solo voglia di arrivare al traguardo: «La app funziona, gli investitori ci credono e le occasioni stanno arrivando. Presto avremo una nostra sede e potremo anche creare nuovi posti di lavoro».