L’appello degli agricoltori. «Le nostre uova sono sicure»

L’associazione di categoria della Lombardia rassicura i consumatori sui controlli dei prodotti

«Le uova che provengono dai nostri allevamenti sono tra le più controllate al mondo e vengono prodotte seguendo scrupolosi disciplinari di produzione. Questi ultimi sono definiti all’interno di un processo di filiera completo che vede interessati gli allevatori, le realtà di prima trasformazione, le reti commerciali dei prodotti agroalimentari e gli organismi di controllo». Questa la rassicurazione del presidente di Confagricoltura Lombardia Antonio Boselli.

Il chiarimento si è reso necessario davanti al moltiplicarsi di casi di uova contaminate dal fipronil, che rischiano di intaccare la reputazione e la credibilità di chi opera nel rigoroso rispetto della Legge.

«Ancora una volta a fare le spese di questa ondata di allarmismo ingiustificato saranno gli allevatori italiani”, è stato a tal proposito il commento di Boselli, che ha quindi concluso: «Gli agricoltori, che in questa vicenda sono vittime di produttori senza scrupoli di presidi veterinari non a norma – peraltro di oltre confine – rischiano di essere identificati in maniera assolutamente ingiustificata come i colpevoli. Oltretutto si trovano a dover subire i contraccolpi sul mercato di una campagna di informazione approssimativa che non definisce i reali termini della problematica riscontrata».

Intanto sulla vicenda delle uova contaminate il Ministero della Salute continua a tenere monitorata la situazione. E fornisce gli ultimi dati sui controlli effettuati in merito alla presenza di fipronil in uova, ovoprodotti e alimenti che li contengono.

Ad oggi risultano effettuati 196 campionamenti dalle Regioni, nell’ambito del Piano di ricerca su pollame, uova, derivati disposto dal Ministero il giorno 11 agosto.

E 107 campioni dai NAS così ripartiti: 42 campionamenti conoscitivi di prodotti trasformati contenenti uova o derivati, prelevati nei negozi e supermercati su disposizione del Ministero del 14 agosto, e 65 ulteriori campionamenti effettuati su iniziativa dell’Arma, 60 campionamenti dagli Uffici periferici del Ministero della salute per gli adempimenti comunitari (UVAC), per merci provenienti dai Paesi interessati dall’allerta.

«Per quanto riguarda l’attività analitica – continua il comunicato del Ministero – ad oggi gli Istituti zooprofilattici hanno completato le analisi su 124 dei campioni pervenuti.

Sono state rilevate 8 positività (5 in uova presso dei centri di imballaggio, 2 relative ad ovoprodotti e 1 relativa a prodotti di trasformazione) con conseguente segnalazione alle Regioni e Asl competenti territorialmente per ulteriori accertamenti sulla provenienza nazionale o estera delle uova o dei prodotti contaminati, sulle fonti di contaminazione e per l’adozione, in esito ad essi, di eventuali provvedimenti restrittivi.

Relativamente ad alcuni campioni di uova riscontrati non conformi, è stato chiesto dalla Direzione competente della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari un intervento dei NAS presso gli allevamenti di provenienza delle uova contaminate, attraverso ispezioni delle strutture, verifica della presenza di sostanze o farmaci vietati, con particolare riguardo al fipronil, e prelievo di campioni su prodotti di origine animale, animali vivi e uova».