Le case di riposo fanno due conti E creano una rete per risparmiare

Una rete di Residenze Sanitarie Assistenziali per risparmiare sui costi di gestione delle strutture e reinvestire sulla qualità dei servizi

– È nata ieri all’università Cattaneo di Castellanza, con la regia dell’osservatorio settoriale sulle Rsa del Crems, il centro di ricerca in economia e management della sanità e del sociale: su otto “case di riposo” aderenti, ben sei sono della provincia di Varese.

E il primo risultato è significativo: risparmio medio di oltre il 25% sulle bollette elettriche di sei strutture che hanno aderito al primo “gruppo d’acquisto condiviso”.
Si tratta di un’iniziativa che «è tra le prime in Lombardia», come sottolinea Antonio Sebastiano, direttore dell’osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc. «Quello di fare squadra è un tema che ricorre da anni ma che nella pratica è più difficile da realizzare di quel che si pensi». Il gruppo d’acquisto condiviso è una modalità di azione che consente di spuntare condizioni più favorevoli di acquisto di beni e servizi, oltre all’ottimizzazione dei processi organizzativi e gestionali.

Attorno ad un tavolo si sono sedute inizialmente dodici Residenze sanitarie assistenziali, selezionate dall’Osservatorio e motivate ad affrontare questo percorso.
Ora ne sono rimaste otto, che ieri hanno sottoscritto formalmente l’accordo per la costituzione del gruppo d’acquisto. Sei sono in provincia di Varese (Villa Puricelli-Lercaro di Bodio Lomnago, Longhi e Pianezza di Casalzuigno, Mauri Sacconaghi-Borghi di Comerio, Menotti Bassani di Laveno Mombello, La Provvidenza di Busto Arsizio e Cav. Menotti di Cadegliano Viconago), una in provincia di Milano (Ferrario di Vanzago) e una a Lecco (Airoldi e Muzzi Onlus). In tutto quasi duemila posti letto.