L’export di Varese è in crescita Male l’Europa, Putin fa il botto

Dati incoraggianti per l’economia varesina arrivano dall’export che, rispetto allo stesso periodo del 2012, registra un +2.7%.

A spegnere facili entusiasmi è il dato dell’import che segna una riduzione decisa (-8.2%), peggiore della media regionale (-6.7%) e di quella nazionale (-7%). Nei primi sei mesi dell’anno, le esportazioni varesine sono leggermente diminuite (-0.2%), ma il rallentamento si verificato esclusivamente nel primo trimestre.

Nel periodo compreso tra aprile e giugno, la variazione registrata, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è più che positivo (+2.7%), lasciando intravedere una ripresa della dinamica commerciale.

Ripresa che potrà essere confermata soltanto dai numeri che emergeranno dall’ultimo trimestre dell’anno. Nel periodo tra gennaio e giugno 2013, le esportazioni della provincia di Varese raggiungono quasi i cinque miliardi di euro, interessando per il 99.1% delle merci del settore manifatturiero.

Sono in particolare i mercati emergenti ad essere attrattivi per le aziende varesine; se da un lato, calano le esportazioni verso l’Unione Europea (- 1.9%), aumentano, dall’altro lato, quelle verso i Paese extra Ue (+4.7%). In particolare, è la Russia ha farla da padrona con un boom (+93.5%), seguita a distanza dalla Turchia, dove l’incremento è di “appena” il 15.7%.

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