L’importanza dei collegamenti a Varese

Venerdì 22 luglio si terrà l’evento “Varese_Mondo: andata e ritorno”. Confartigianato Imprese Varese e PWC fanno il punto su come rendere la nostra provincia un ricettore di talenti, investimenti e risorse economiche

Infrastrutture di trasporto e digitali, produzione e manifattura, tecnologie additive, nodi e flussi, turismo: Varese è un piccolo mondo. Ma se da un lato Confartigianato Imprese Varese e PWC si sono interrogate su dove sta andando questo nostro territorio dall’altro vogliono capire, con l’evento di venerdì 22 luglio dal titolo “Varese_Mondo: andata e ritorno” (per iscriversi basta compilare il format su www.asarva.org) come rendere la nostra provincia un ricettore di nuovi talenti, investimenti,

risorse economiche. Soprattutto, capire come portare nuove industrie sul territorio, generare altra ricchezza, creare un flusso costante di persone e merci.
Ne parliamo il 22, alle ore 10, nella Sala Orion al primo piano dello Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel (parcheggio aeroportuale P3) con due presidenti – Davide Galli (numero uno di Confartigianato Imprese Varese) e Giorgio Merletti (presidente nazionale di Confartigianato Imprese) – il direttore generale dell’Associazione varesina, Mauro Colombo, e alcuni specialisti di PwC: Domenico Agnello (director PwC Digital Innovation), Gabriele Caragnano (partner PwC Advisory), Paolo Guglielminetti (associate partner PwC advisory) e Alessandro Distefano (director PwC advisory)
Il convegno si concentra su quello che distingue la provincia di Varese in fatto di collegamenti su gomma, ferro, aria compresi gli snodi e le reti che la connettono all’Europa. Però, se prendiamo in considerazione i bisogni di questo territorio (crescere in ricchezza ma anche in identità per trasformarsi in punto di riferimento di capitali e idee), c’è ancora molto da fare. Ci sono opportunità da cogliere grazie alle strategie elaborate a livello nazionale, europeo e globale. Una prima soluzione sta nella rete: un territorio fa il salto di qualità solo se diventa parte di un sistema dove le relazioni di business originate dai flussi di persone e merci sono già consolidate. E portano ricchezza in modo continuativo.
Ne sono interessati tutti gli stakeholder del territorio: le istituzioni (che devono creare le giuste condizioni per agevolare l’impresa nel suo lavoro quotidiano) e le imprese (se un territorio attrae investimenti e nuovi talenti, tutti ne beneficiano). Il discorso parte da un presupposto: tra pochi anni cosa ne sarà di questo territorio e della sua imprenditoria? La preoccupazione è di tutti: anche del singolo imprenditore, che sa quanto sia importante portare sulla propria provincia nuove fonti di ricchezza, un passaggio sempre più ampio di persone e prodotti, nuovi residenti che lavorano e vivono in provincia.
Ma come si può fare? E’ una questione di attrattività e di identità: il territorio deve comunicare una forte idea economica, politica, sociale e culturale. Partendo dall’idea che identità e attrattività non sono ancora complementari, ma lo debbono diventare. Insomma, facce della stessa medaglia per il territorio varesino interconnesso con tutto ciò che già gli sta intorno. Ecco perché è così importante che le imprese ci siano. Sono loro a dover essere stimolate con processi innovativi (le nuove tecnologie) e sostenute e valorizzate con insediamenti produttivi a condizioni “agevolate” (tassazione locale, burocrazia, servizi moderni).
D’altronde Varese, con la sua provincia, è storicamente un luogo attrattivo che richiama nuovi residenti. Il saldo migratorio, pur essendo sempre positivo, è in netta decrescita con il rischio di un’inversione di tendenza, data anche dal potenziamento della vicina città metropolitana.
La posizione geografica della provincia è strategica: intermedia tra Milano (40 km a sud) e la Svizzera a nord. Il Territorio è interessato da due corridoi Core Europei (TEN-T): quello mediterraneo (che collega la Penisola Iberica con l’Ungheria ed il confine ucraino) e quello Reno-Alpi, il Mare del Nord (Anversa, Rotterdam e Amsterdam) e il porto di Genova. Ogni giorno, in uscita e in ingresso dal territorio varesino, si registrano circa 1,6 milioni di spostamenti. A questi dobbiamo aggiungere l’Aeroporto di Malpensa.
Le imprese sono 62mila (più di 22mila solo quelle artigiane; il 94% sono microimprese) e nei prossimi cinque anni si registrerà una fortissima propensione alla digitalizzazione e all’integrazione all’interno del settore produttivo italiano. Il manifatturiero è composto da 9.143 aziende (dati 2015). Per il nostro tessuto imprenditoriale, però, cambiare non è facile e la ricerca di Confartigianato Imprese Varese e PWC ne chiarirà le ragioni proprio il 22 luglio allo Sheraton: non mancate!