L’Iran si apre alle imprese varesine. «Un mercato in costante crescita»

I settori maggiori sono quelli dell’oil&gas con la necessità di nuove tecnologie e dell’automotive

Se i Paesi europei restano i primi posti al vertice delle destinazioni delle merci varesine dirette oltreconfine, le rotte extra-europee stanno lentamente cambiando. Le diverse situazioni internazionali, gli scenari geo-politici hanno forte impatto sulle esportazioni. Mentre l’Europa assorbe oltre il 55% delle nostre merci, salgono ad esempio posizioni nella classifica degli altri paesi di riferimento per le esportazioni varesine la Cina e l’Australia. Non è invece così immediato pensare all’Iran come ad uno dei mercati più

interessanti anche per le imprese varesine: eppure le opportunità ora ci sono, l’interesse verso i prodotti di qualità delle imprese varesine è già stato manifestato e dunque non resta che mettere in atto un’opera costante di informazione e aggiornamento sulla situazione geo-politica dell’area. A poco più di un anno dalla liberalizzazione degli scambi commerciali – la fine dell’embargo risale al 16 gennaio 2016 -, l’Iran è ormai un mercato interessante per le nostre aziende: e la conferma viene anche dall’elevato numero di operatori presenti nei giorni scorsi a MalpensaFiere di Busto Arsizio in occasione del seminario con focus proprio sull’Iran di Camera di Commercio e Provex.

«Siamo di fronte a quella che è forse la novità di maggior interesse nel commercio internazionale degli ultimi mesi – sottolinea Giuseppe Albertini, presidente della Camera di Commercio –. Certo, le ultimissime vicende statunitensi richiedono una costante attenzione verso la situazione in Iran, ma al momento è un mercato che si sta aprendo e che va approcciato con grande cura. Negli scorsi mesi abbiamo già promosso diverse iniziative: penso alla partecipazione alla fiera IranPlast di Teheran e agli incontri business to business. Sempre abbiamo constatato un forte interesse da parte degli operatori iraniani verso i nostri prodotti, percepiti come ad alta qualità».

In particolare, i settori dove maggiori appaiono le opportunità sono quello dell’oil&gas con la necessità di nuove tecnologie per valvole, raccordi e strutture per la lavorazione del petrolio ma anche quello dell’automotive, con un parco vetture molto vecchio e con la previsione di immatricolarne due milioni all’anno nell’immediato futuro, e quello del design, con la crescente sensibilità verso le nuove tendenze da parte della élite iraniana. Di più, per le imprese c’è la scelta da parte del governo di Teheran di un’esenzione dalle imposte lungo cinque anni per tutte le nuove società private, a esclusione di quelle del settore dei servizi. Il governo iraniano mira così ad attrarre investimenti esteri fino a 50 miliardi di dollari annui.

Il sistema Varese ha già dimostrato la propria reattività di fronte a queste opportunità: nel primo anno della liberalizzazione, nel periodo gennaio-settembre (ultimi dati disponibili), il nostro export è cresciuto del 65% e, applicando la stima di crescita elaborata da Sace per l’Italia, potremmo arrivare a circa 80 milioni di euro entro il 2018.