Macché Epifania, si parte il 3 E i saldi anticipati “piacciono”

I saldi quest’anno giocano d’anticipo. La corsa all’affare prenderà, quindi, il via sabato 3 gennaio

Lo ha deciso Mauro Parolini, assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario. I commercianti varesini non sono sorpresi.

«Ce lo aspettavamo – commenta Marco Parravicini, referente Ascom Varese – È una decisione ragionevole: cadendo quest’anno nella giornata di lunedì 5 avrebbe privato gli esercenti delle potenzialità di vendita e di afflusso clienti propri del fine settimana».
Anche secondo Graziella Roncati Pomi, vicepresidente di Aime, «far partire i saldi il 3 gennaio, anziché il 5, non cambia nulla: anzi, forse si riesce a intercettare quella fetta di clientela che in quei giorni è ancora in ferie». Molti negozianti, infatti, precisano che questo anticipo era nell’aria da un po’ di tempo, ma solo ieri è arrivata la conferma di quanto inizialmente solo era stato ipotizzato.

Ma quella dei saldi a gennaio può rivelarsi un’arma a doppio taglio. «Il saldo per definizione dovrebbe tradursi in una liquidazione della merce di fine stagione, altrimenti parleremmo di semplice promozione – continua Parravicini – Negli ultimi anni i saldi sono sempre più anticipati, quindi non si tratta più di una liquidazioni di stock di magazzino, ma di acquistare merce scontata della stagione in corso». Questo crea un danno al negoziante perché significa vendere la maggior parte dei propri prodotti con una marginalità ridotta.

«I saldi non andrebbero fatti a gennaio – prosegue la vice presidente Aime – così come non andrebbero fatti a luglio. Non condivido questa politica e, ormai da tempo, rimango convinta che se questa è la strada che si vuole continuare a perseguire allora che si decida di liberalizzare». Secondo i negozianti, in ogni caso, risulterebbe inutile applicare da subito sconti inferiori al 30%: «La gente attenderebbero più avanti per fare acquisti».

Come ogni anno, ci saranno delle voci fuori dal coro: tra i commercianti ci sarà anche chi deciderà di non mettere la propria merce in saldo. «Un negozio molto fashion e con prezzi medio/bassi- continua il referente Ascom – ha sicuramente necessità di applicare promozioni: la scelta di applicare promozioni è coerente con il tipo di strategia. Il negozio con prodotti di alta qualità e classici sceglie magari di trattare comunque bene i propri clienti tutto l’anno, senza ricorrere al saldo».