Malpensa sul podio del trasporto aereo

Passeggeri e merci in aumento nel 2015 in Italia, Fiumicino al top, poi la Brughiera e Bergamo. «Dati chiari: va ridistribuito il traffico in regione»

– La voglia o il bisogno di volare sembrano assodati. Dai dati del consuntivo 2015 sul sistema aeroportuale italiano, diffusi da Assaeroporti, emerge un trend di crescita del settore già iniziato l’anno scorso. Ci sarebbe da stare tranquilli per i gestori aeroportuali italiani che possono annotare un +4,5% di aumento del traffico aereo nella Penisola per 157,2 milioni di passeggeri, un aumento della merce trasportata pari a 985.532 tonnellate (+3,6%) e un incremento dell’1% del numero complessivo dei movimenti aerei.

Non soltanto aerei con un tasso maggiore di riempimento, ma anche un’offerta maggiore di voli, hanno favorito l’aumento del numero di passeggeri. Il che significa maggiore connettività dell’Italia. E un’economia con la leva indispensabile del trasporto aereo al proprio fianco. Sul podio dei primi tre scali ci sono Fiumicino, Malpensa e Orio al Serio: lo scalo della capitale con oltre 40 milioni di passeggeri, Malpensa con oltre 18,5 e l’aeroporto di Bergamo con oltre 10 milioni,

ancora più in vetta di Linate che registra quasi 10 milioni. Chi aveva già visto in Orio al Serio il concorrente di Malpensa, ci aveva insomma azzeccato? Linate è fuori dal podio, ma è quarta. E se l’attesissimo decreto Delrio fosse nel segno di nuovi margini per il Forlanini, i clienti dello scalo milanese potrebbero aumentare. E Malpensa? A tirare per la giacca Delrio è la Uil della Lombardia per voce di Antonio Albrizio, già segretario generale della Uil di Varese e, prima ancora, segretario generale della Uiltrasporti della nostra provincia. «Malpensa, definita sulla carta aeroporto strategico, importante per tutto il Nord Ovest, ha di fatto meno del 50% del traffico dell’intero sistema aeroportuale lombardo», annota il sindacalista.

«Ben venga l’incremento del traffico: è una ripresa del settore che ci fa piacere e dà fiducia. Ora occorre mettere mano alla ridistribuzione del traffico nel sistema aeroportuale lombardo». In che modo? «La vocazione degli aeroporti non deve essere regolata dalla concorrenza sulla tariffe. Serve la definizione di tariffe minime sotto le quali non andare», propone Antonio Albrizio. Si “giochi” tutti con le stesse regole. Il guanto di sfida lanciato al governo Renzi dal segretario Uil è puntuale e sottile perché tiene conto del costo del lavoro, variabile non certamente secondaria, «da rispettare nella definizione della tariffe aeroportuali». Viceversa, il gioco delle tariffe al ribasso per invogliare i vettori a servirsi di questo o quello scalo aeroportuale «avrebbe comunque una fine – sottolinea Albrizio – quella di creare lavoro precario, sottopagato e di minore qualità». Dunque il ministro dei Trasporti Graziano Delrio «metta intorno a un tavolo gestori aeroportuali, compagnie aeree, organizzazioni sindacali e si stabilisca un tetto minimo per le tariffe da applicare ai vettori. Il ministro non riscriva in bella copia (ascoltando le compagnie aeree come non era stato fatto dal suo predecessore, ndr) il decreto Lupi, ma ne riscriva le regole», lancia Albrizio.

Se sul risultato complessivo della crescita del numero di passeggeri che volano in Italia ha inciso positivamente la forte crescita del traffico internazionale (+6,8%), in particolar modo del traffico Ue (+8,3%), e positivo è anche l’andamento del traffico nazionale (+1,2%), Malpensa attende i passeggeri italiani che non usano Fiumicino oltre che i cittadini europei per favorire un maggior numero di voli di lungo raggio. Ed essere «strategica non solo sulla carta», chiosa Albrizio.