Piace la proposta-choc «L’ex hub sul mercato»

Malpensa ha un futuro? «Deve averlo. Non si possono buttare via miliardi di soldi pubblici. Noi siamo dalla parte di chi vuole rilanciare il sistema aeroportuale italiano».

«Non c’è più una compagnia di bandiera e se l’intenzione è quella di liberalizzare Linate, si liberalizzino i voli anche a Malpensa, si consenta a questo aeroporto di competere sul mercato globale» ha sostenuto Nino Baseotto, segretario generale della Cgil della Lombardia, il Primo Maggio a Malpensa con il collega Gigi Petteni, segretario generale della Cisl e Antonio Albrizio della segreteria regionale nonché segretario generale della Uil di Varese. Malpensa come Linate, dunque, non sorellastra.

La prima assoluta per i generali regionali confederali a Malpensa ha dimostrato l’importanza del luogo scelto per la festa del lavoro, con una connotazione non solo provinciale. «Vogliamo affermare l’idea che negli aeroporti italiani non ci sia solo spazio per le cooperative e per un lavoro precario e mal pagato», ha incalzato Baseotto dal palco.

«Malpensa ha rappresentato e rappresenta un grande investimento infrastrutturale per il nostro Paese. Fin qui è stato utilizzato poco e male. Bisogna cambiare rotta, si deve superare la logica di contrapposizione tra Linate e Malpensa che rischia di portarci ad una nuova sconfitta. Per questo bisogna chiedere la liberalizzazione dei voli».

Serve «una direzione chiara e una prospettiva, altrimenti le conseguenze saranno ancora più drammatiche stavolta». Dopo il dehubbing, sarà l’alleanza Etihad Alitalia a dare il colpo di grazia a Malpensa? «Il derby tra i due scali equivarrebbe a una nuova sconfitta. Malpensa deve essere un grande aeroporto intercontinentale nella regione che è motore d’Europa», ha ricordato il segretario della Cgil.

Prima di lui Petteni: «In Lombardia non c’è più lavoro per tutti. Bisogna guardare a questa regione in difficoltà, a chi ha problemi, non continuare a creare illusioni. Anche il sindacato deve fare un salto di qualità, ma ci auguriamo per i prossimi 365 giorni che ci separano da Expo che ci sia più lungimiranza da parte di tutti».

«Il nostro impegno per il futuro di Malpensa e del lavoro sarà sempre più deciso da questo primo maggio e il sindacato sarà sempre più forte e coeso. Se il Governo non ci vorrà incontrare pazienza, ma se si vorrà far fare un salto qualità a questo Paese ci si dovrà confrontare con chi rappresenta milioni di lavoratori».

Malpensa è strategica? «Ci dicano cosa vuol dire», l’arringa di Antonio Albrizio dal palco, quando ancora la gente è in ascolto. È lui il primo segretario a prendere la parola. «Sembra una contraddizione festeggiare oggi, ma noi vogliamo continuare a dire che il lavoro è importante, quello dell’industria, il terziario, la produzione, tutto».

«E vogliamo ripetere che bisogna dare attenzione a questo scalo, importante non solo per il Nord Ovest ma per tutto il Paese. Malpensa, in questo momento, è il simbolo delle difficoltà del mondo lavoro e delle vertenze molto complicate e difficili da cui dipende il futuro di molte persone: per questo siamo qui oggi».

Non da ultimo un richiamo all’Europa : «È necessario impostare una politica economica europea tesa al rilancio del lavoro ed al rispetto dei diritti di donne e uomini. Il parlamento europeo deve essere elemento centrale della politica e non terreno in cui trasferire le spesso stucchevoli diatribe della politica nostrana, come stiamo purtroppo assistendo anche in questa campagna elettorale».

© riproduzione riservata