«Priorità alle famiglie senza lavoro»

«Anche sul lavoro è ora di cambiare verso. Dobbiamo sostenere chi ha perso il lavoro». Parole espresse da , sottosegretario del ministero del Welfare con deleghe all’inclusione e alle politiche sociali e all’immigrazione e alle politiche di integrazione, che ieri pomeriggio è stata di passaggio a Varese, in compagnia del senatore varesino , per celebrare il “matrimonio” tra la Pallacanestro Varese e la Openjobmetis, l’agenzia per il lavoro con sede a Gallarate.

Un’occasione per fare il punto sui problemi più urgenti nel settore del lavoro e delle politiche sociali, in una provincia come Varese che, pur essendo uno dei poli manifatturieri storici, continua a produrre dati allarmanti sul fronte della disoccupazione e dell’accesso alla cassa integrazione.

Lo sa bene il sottosegretario, che è originaria di Borgomanero, un’area del Novarese che vive problemi molti simili a quelli del Varesotto: «C’è una forte attenzione da parte del governo, visto che è un momento di particolare difficoltà – spiega l’onorevole Biondelli, esponente del Pd – si sta lavorando per la revisione della cassa integrazione. La mancanza di lavoro è un problema che ha risvolti sul piano sociale».

Ecco perché Biondelli è convinta che le questioni vadano affrontare in maniera complessiva e organica: «Il nostro obiettivo è di rafforzare il sostegno alla famiglia, partendo dalle famiglie numerose, da quelle con disabili e da quelle in cui c’è qualcuno che ha perso il lavoro». Ecco che un aiuto sul fronte delle politiche sociali può essere importante anche per affrontare il problema della disoccupazione, che si lega con quello del disagio sociale: «Le fragilità devono diventare una priorità, è quello su cui sto spronando il governo che su questi temi è molto sensibile – rimarca il sottosegretario – le problematiche sociali, l’assistenza agli anziani, il tema del “dopo di noi” per chi ha disabili in famiglia, il lavoro per i disabili, sono tutte tematiche che vanno affrontate con la massima attenzione».

Su quest’ultimo punto in particolare, l’esponente del governo Renzi crede che si possa fare di più: «In Italia ci sono buone leggi sull’accesso delle persone disabili al lavoro, ma vengono applicate in modo parziale, non solo nelle imprese private ma anche nella pubblica amministrazione e persino nei ministeri. È qui che bisogna iniziare per “cambiare verso”, come direbbe il nostro presidente del Consiglio . Il mondo del lavoro deve preoccuparsi del disabile, valorizzandone le potenzialità».

Fin qui le intenzioni, ma nel lavoro svolto in questi mesi dal sottosegretario Biondelli ci sono già dei risultati acquisiti: «In Conferenza Stato-Regioni a luglio, con l’accordo dell’Anci – ricorda – abbiamo rifinanziato il fondo nazionale per le non autosufficienze con 350 milioni. Non basta ma è un primo passo di attenzione verso queste persone».

«Inoltre abbiamo stanziato 16 milioni per le famiglie numerose. È un inizio. Con le risorse ridotte che ci sono, cerchiamo di riuscire ad ottenere anche piccoli risultati, ma risultati comunque».

Infine Biondelli si occupa anche di integrazione: qui il problema da affrontare è il sommerso degli stranieri, «non clandestini, ma persone immigrate da tempo e con famiglia che perdono un impiego e per rimanere in Italia si occupano in nero».

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