Quattro miliardi da Ferrovie dello Stato Luino gongola, Malpensa è scomparsa

Ieri la presentazione di un piano di investimenti per la Lombardia in chiaroscuro. Fondi per Arcisate-Stabio, valico di Luino e Sempione. Niente Rho-Gallarate

Le Ferrovie dello Stato investono quasi quattro miliardi in Lombardia da qui al 2017. C’è anche il corridoio di Luino, il principale intervento nel settore merci, che non è solo finanziato dalla Svizzera. Ma il piano si “dimentica” di Malpensa.
Ieri mattina in Stazione Centrale l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, la società del gruppo Fs che gestisce le reti, ha illustrato il piano di investimenti per la Lombardia per il periodo 2014-2017.
Sono diversi gli interventi pianificati e in corso di realizzazione, per un ammontare complessivo di 3,8 miliardi di euro (sui 24 miliardi di investimenti programmati nel piano industriale del gruppo Fs), il cui «filo conduttore è la visione di sistema».

«Linee dedicate ai diversi flussi di traffico e a “sbottigliare” i nodi a vantaggio del trasporto pendolare, della media-lunga percorrenza e del merci».
A fare la parte del leone (due miliardi) è l’ alta velocità tra Milano e Brescia. Ma dei sedici «interventi principali» individuati da Rfi compare anche il Varesotto: in primis con il completamento della «nuova linea regionale Arcisate-Stabio» (appena sbloccata al Cipe, anche se gli svizzeri speravano potesse avere un respiro internazionale per avvicinarli a Malpensa) e poi con gli attesi interventi di «adeguamento della sagoma del valico di Luino per semi rimorchi e autostrada viaggiante» e di «adeguamento del corridoio Reno-Alpi ai treni lunghi 750 metri» che riguarda ancora il valico di Luino ma anche quello del Sempione.

Questi due interventi, che contribuiranno a garantire centralità al nostro territorio sul corridoio europeo del trasporto combinato Genova-Rotterdam, saranno completati con gli investimenti di «potenziamento dell’offerta terminalistica per cogliere le nuove opportunità del mercato dei treni lunghi, che comporta aumento capacità ricettiva e upgrading prestazionale».
Su questo fronte, c’è anche Gallarate con il terminal intermodale Hupac, che insieme a quello di Novara accoglierà i «90 treni al giorno» che Rfi programma di far transitare dal corridoio di Luino.

/> D’altra parte, il potenziamento della linea Bellinzona-Luino-Gallarate è il più ingente degli investimenti previsti da Rfi sul settore merci, in vista dell’«appuntamento con Alptransit», come illustra l’ad Gentile.
Ai 120 milioni di euro di finanziamenti garantiti dalla Confederazione Elvetica per l’adeguamento delle sagome, si aggiungeranno infatti altri 45 milioni di euro messi a disposizione dal piano Rfi, che serviranno ad adeguare i moduli per i treni da 750 metri (38 milioni di euro) e a potenziare l’alimentazione energetica e la frequenza dei treni (sette milioni). Le altre linee transfrontaliere (Chiasso e il Sempione, che peraltro “sbuca” sempre a Gallarate) riceveranno invece rispettivamente 74 e 55 milioni.
Per Maurizio Gentile «in prospettiva significa togliere traffico dalla strada e generare una notevole quantità di posti di lavoro».

Tra gli investimenti Rfi spiccano le iniziative legate ad Expo e all’ammodernamento delle stazioni, con nuovi impianti di comunicazione e informazione ai passeggeri, che sfrutteranno anche il wi-fi, previsti nelle maggiori stazioni. Mancano invece, per il nostro territorio, gli investimenti sul potenziamento della Rho-Gallarate (servono 400 milioni, dopo che il governo ha definanziato l’opera), che è il vero collo di bottiglia che impedisce l’aumento delle frequenze dei treni sulle linee Rfi e che rende la Milano-Varese costantemente la più inaffidabile delle linee ferroviarie lombarde.
E nel piano manca del tutto la parola Malpensa: è vero che la nuova linea tra T1 e T2 è di Ferrovie Nord, ma non è un buon segno.