Ryanair punta su Malpensa Parola di Michael O’Leary

L’amministratore delegato del colosso low cost apre allo scalo della brughiera. «Siamo in discussione per portare anche lì le nostre basse tariffe per l’esposizione»

– «Stiamo già parlando con Bergamo per incrementare il numero di voli, ma siamo anche in discussione con l’aeroporto di Malpensa per portare le nostre basse tariffe anche lì per l’Expo. Riteniamo che darà una grande spinta a visitatori e turisti in tutto il nord Italia, quindi sarà un evento molto importante»: così Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, a chi, ieri, a Bologna gli ha chiesto se la low cost incrementerà i voli in vista dell’esposizione universale.

Malpensa può dunque attendere, sicura che la low cost irlandese approderà in brughiera. Avere nuovi vettori, come sarebbe Ryanair al momento assente dalle piste dello scalo, è sempre un valore aggiunto.
Lo stesso gestore aeroportuale, Sea, non ha mai fatto mistero di aver già aperto un dialogo con Ryanair, così come con molti altri vettori. Nessun furto allo scalo bergamasco di Orio al Serio, ma se O’Leary volesse piazzare a Malpensa qualcuno degli 80 aerei ordinati da Ryanair,

Sea ne potrebbe essere soltanto felice.
In prospettiva, se di sguardo verso il domani si potrà parlare, la presenza di Ryanair sarebbe anche utile a svolgere un compito di feederaggio per i voli a lungo raggio che Malpensa vorrebbe incrementare. Avere passeggeri in arrivo dall’Italia e dall’Europa da imbarcare su aerei diretti ad Est ed Ovest del mondo, è la missione in capo a Sea, per la quale lavorare.
«Ben venga l’arrivo di Ryanair, se così sarà. Ma lo sviluppo e la tenuta di Malpensa non può essere impostata sulle low cost e neanche soltanto su Expo 2015», dichiara Antonio Albrizio, segretario generale della Uil di Varese che di Malpensa conosce ogni retroscena. Prima segretario generale della Uiltrasporti, per anni impegnato sul fronte aeroportuale, Albrizio parla di «frutti che devono restare».

L’Esposizione universale è un appuntamento importante, unico, che «avrà senz’altro un forte impatto», ma che «non dovrà finire il 31 ottobre». Cosa rimarrà allora a Malpensa?
Questo è il punto. «Se ci saranno nuovi voli in vista di Expo, vorremmo che si trattasse di anticipazioni di un traffico strutturale, non passeggero», indica il segretario della Uil.
«A Malpensa serve una compagnia di riferimento», ricorda Albrizio. «Vedo solo Emirates in grado di svolgere questo ruolo». Sarebbe la concorrente di Etihad che ha appena stretto un patto con Alitalia a poter ridare linfa e slancio a Malpensa. Ma servono anche «condizioni chiare da parte delle istituzioni».
Il numero uno della Uil varesina chiama in causa il Comune di Milano e la Regione Lombardia. «Cosa vuole fare il primo? E la Regione se c’è, batta un colpo».
Lo stesso presidente Roberto Maroni, difensore di Malpensa, sembra aver già abbassato il livello di guardia. E poi c’è il governo e il ministro in carica Maurizio Lupi (Trasporti): «Mi auguro venga a Varese entro breve, altrimenti dovremmo trarne le debite conclusioni», sostiene Albrizio. «Da Lupi vorremmo sapere cosa intende per aeroporto strategico, come ha definito Malpensa».
Occorre «un sistema di regole» torna a rimarcare la Uil, d’accordo con le altre organizzazioni sindacali sul tema Malpensa. Non il solito caos nel risiko degli aeroporti con addirittura uno scalo come Brescia pronto ad erigersi “hub delle merci”, quasi in concorrenza con Malpensa.