San Gottardo Alptransit porta treni da 750 metri

L’Italia non è ancora partita con i lavori, e la Svizzera teme che il corridoio per attraversare le Alpi e collegare Genova a Rotterdam resti monco, nonostante gli abbondanti finanziamenti già promessi da Berna. L’accordo tra i due Stati, firmato un anno fa, prevede diversi interventi: nel Nord Italia, in particolare, Novara, Alessandria e Milano Smistamento, con Segrate, saranno i terminali da adeguare con azioni infrastrutturali prioritarie. Si dovranno poi adeguare le strutture esistenti lungo le linee di Chiasso e Luino e quelle del Sempione, in modo che possano passare treni fino a quattro metri di profilo e lunghi anche 750 metri.

«Questi treni sono notevolmente più lunghi dello standard italiano attuale di 530 metri – spiega Remigio Ratti Remigio Ratti, docente di Economia e istituzioni all’Università della Svizzera italiana – abbisognano, in particolare su Luino, di binari di ricovero e sorpasso della medesima lunghezza. Il parlamento svizzero, in linea con gli accordi tra i due Stati, ha votato per 230 milioni di franchi come anticipo all’Italia per gli investimenti da e per Chiasso e da e per Luino».

Ben 190 milioni di euro, quindi, di cui metà provenienti dalle casse del Canton Ticino, destinati finanziare le opere necessarie all’ammodernamento delle strutture in territorio italiano. Che andranno oltre un semplice raddoppio dei binari: le gallerie del luinese andranno adattate al profilo dei nuovi convogli merci, maggiore di quelli attuali. È il cosiddetto C4M, il corridoio quattro metri: il profilo della galleria di base del Gottardo, che lunedì ha iniziato le corse di prova lungo il primo tratto, è già adeguato. Ma non è finita qui, mettono in guardia gli addetti ai lavori: secondo il referente UilTrasporti di Varese, Aldo Palluotto, i lavori dovrebbero tenere conto anche della conformazione del terreno: «Il nostro sottosuolo è prevalentemente argilloso. I treni carichi, a quelle dimensioni, arrivano anche a duemila tonnellate: un peso difficile da sopportare, per un terreno non troppo compatto».

Ma la vera vittoria per l’Italia e per il Varesotto sarebbe il rilancio di Malpensa anche come scalo merci. «Noi ci crediamo molto – dice l’assessore lombardo alle Infrastrutture, Maurizio Del Tenno – per questo abbiamo investito nel collegamento ferroviario tra il terminal uno e due. In più, all’interno dell’aeroporto abbiamo costruito nuovi piazzali che dovranno ospitare capannoni destinati a magazzini».

Luino

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