Sea Handling si fa bollente Tra tagli e “parenti-serpenti”

Si scalda la trattativa per Airport Handling e intanto spunta il parente- serpente Mle, società di handling cargo al 25% di Sea, che si propone sul mercato in concorrenza.

Ieri il focus di Sea sulle possibili buste paga dei lavoratori che passeranno alla newco non ha affatto convinto i rappresentanti dei lavoratori: una mensilità e mezzo lorda in meno all’anno è una proposta ritenuta «irricevibile», commenta Andrea Orlando (Flai Trasporti e Servizi).

Se oltre la metà del contratto integrativo di chi da anni lavora in Sea Handling dovrà essere perso per strada, si starà a vedere. Di certo c’è la contrarietà dei sindacati ieri al tavolo con Sea (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta, Flai Ts) che hanno scelto di non proseguire la trattativa, di non entrare nel merito del contenuto economico della proposta e di passare dall’assemblea dei lavoratori (oggi a Malpensa, domani a Linate) prima di continuare il cammino per salari e diritti di chi entrerà in Airport Handling il prossimo 1 luglio.

«Faremo una controproposta all’azienda a fronte del confronto con i lavoratori, all’interno delle organizzazioni sindacali e tra organizzazioni sindacali», indica Orlando.

«Non porteremo un pacchetto finale ai lavoratori ma costruiremo con loro un percorso condiviso per una piattaforma con richieste sostenibili», dichara Monica Avanzi (Rsu Filt Cgil Malpensa). Una cosa è certa, rimarca la sindacalista: «I sacrifici dovranno essere suddivisi a tutti i livelli e anche i dirigenti di Sea spa, sebbene non coinvolti direttamente nella partita Airport Handling, devono dare un contributo. È tempo di sapere, nero su bianco, quale sarà il loro contributo».

Circa Mle che ha ottenuto da Enac la certificazione per fare servizio handling anche sul piazzale (finora appannaggio degli handler aeroportuali, non delle società cargo), Andrea Orlando commenta deciso: «È incestuoso».

© riproduzione riservata