SeaH, non c’è pace Batosta dall’Europa

Sea Handling, deferita l’Italia per inadempienza alla Corte europea.

«Sono molto dispiaciuto e non condivido il deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea voluto dalla Commissione di Bruxelles sul caso di Sea Handling», è la dichiarazione immediata del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi. «La società e il Comune di Milano avevano ottemperato a tutte le richieste della Commissione, e il ministero aveva fornito tutti i chiarimenti in merito. Difenderemo con forza davanti alla Corte europea le ragioni di Sea, del Comune di Milano e del Governo italiano».

La Commissione europea continua, insomma, a pretendere che lo Stato italiano faccia da esattore nei confronti di Sea Handling perché renda i 360 milioni di euro avuti nel corso degli anni, come ricapitalizzazioni, da Sea spa.

Per l’Ue gli apporti di capitale hanno fornito un vantaggio indebito a Sea Handling rispetto alla concorrenza. Da qui la sanzione, che oggi ammonta a 452 milioni di euro (compresi gli interessi) e che la Commissione vuole sia pagata. Bruxelles aveva già ingiunto all’Italia di recuperare gli aiuti, ma nessun importo è stato rimborsato. Sea Handling, però, cesserà la propria attività.

Proprio al riguardo, si alza chiara e forte la voce del presidente Sea Pietro Modiano: «A questo punto sembra di essere di fronte a un vero e proprio accanimento», commenta. «Il deferimento non mi pare motivato. Ricordo che il rimborso dei presunti aiuti di stato può avvenire o per cassa o per estinzione del soggetto che li avrebbe percepiti. Ebbene, Sea Handling è in liquidazione dal 1 luglio, il 1 settembre cesserà di operare e dopo pochi mesi sarà estinta. Quanto ad Airport Handling, lo abbiamo affermato più volte: nessuna continuità con Sea Handling nel pieno rispetto dei criteri comunitari. Lo dimostreremo con chiarezza e pazienza in tute le sedi. E’ un grande progetto e lo porteremo avanti con decisione e serenità».

Il deferimento dell’Italia non era, insomma, un atto dovuto, da parte della Commissione di Bruxelles che lo scorso 9 luglio ha, inoltre, avviato un’altra indagine per valutare se i 25 milioni di capitale sociale messo da Sea per l’avvio di Airport Handling, nuova società di servizi aeroportuali a terra a Malpensa e Linate, sia compatibile con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato.

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