Svizzera, che botta: l’export va a picco

Svizzera da riconquistare. È allarme: nei primi sei mesi del 2014, l’export verso la Confederazione crolla di oltre il 30%. Il consorzio Provex passa al contrattacco e presenta un progetto gratuito per rilanciare l’export delle imprese meccaniche oltre il Gaggiolo.

In Svizzera ci vanno più aziende e lavoratori frontalieri che merci e prodotti “made in Varese”?

È una delle preoccupazioni che ha assalito la sede della Camera di Commercio di piazza Monte Grappa, quando sono iniziati ad affluire i dati sull’interscambio tra la provincia di Varese e la Confederazione Elvetica del 2014.

Dopo che l’anno scorso si era chiuso con dati confortanti (quasi 650 milioni di euro di esportazioni verso la Svizzera), nel primo trimestre di quest’anno l’export oltre la frontiera più vicina ha iniziato a rallentare in modo notevole: da 182 milioni di euro dell’analogo periodo del 2013 ad 123 milioni di euro.

Parallelamente, crescono le importazioni, che passano da 56 milioni a 75 milioni nel primo trimestre dell’anno.

È vero che il saldo della bilancia commerciale del “sistema Varese” verso la Svizzera rimane in territorio nettamente positivo, ma rispetto ad una differenza che era di ben oltre il doppio lo scorso anno (647 milioni di export a fronte di 249 milioni di import), la frenata è preoccupante.

Tanto più che viene confermata dai dati a consuntivo del primo semestre: 254 milioni di esportazioni verso la Confederazione, per un calo del 31,14% rispetto all’analogo periodo del 2013. «A partire da questi dati – afferma Enrico Argentiero, del consorzio Provex per l’internazionalizzazione – abbiamo deciso di partire con questo progetto, “Focus Meccanica Industriale”, perché la Svizzera è un Paese rilevante per la nostra economia, e perché la meccanica è il settore di riferimento del nostro export».

Prendendo il settore meccanico in senso lato (inclusi macchinari e mezzi di trasporto) il valore dello scambio commerciale da Varese oltre il Gaggiolo nel 2013 superava i 300 milioni di euro, più del 40% dell’intera “torta” dell’export. «Dobbiamo andare a riprenderci le quote di mercato che abbiamo lasciato per strada» sprona il rappresentante del consorzio per l’internazionalizzazione della Camera di Commercio di Varese.

Ieri mattina a Malpensafiere il progetto è stato illustrato in un seminario ad hoc. A disposizione delle imprese varesine ci sono una serie di «azioni gratuite» per la penetrazione del mercato elvetico, dalla ricerca di buyers “in gruppo”, per fare massa critica di fronte ai potenziali clienti d’oltre frontiera, alle missioni imprenditoriali a caccia di partner, con incontri B2B direttamente nelle aziende svizzere oppure attraverso la partecipazione alle principali fiere di settore in Svizzera ma anche in Germania, il tutto realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio Italo Svizzera di Zurigo.

«Il contributo della Camera di Commercio è volto ad incentivare le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, e spingerle verso l’internazionalizzazione, per tornare avere un ruolo determinante sul mercato svizzero» spiega Enrico Argentiero di Provex.

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