Varese torna nel tempio delle start up

Univa e Liuc negli Usa alla guida di una delegazione della Piccola Industria. Si parte da Las Vegas. Due le aziende del territorio (Alfredo Grassi e Socialfarm). «L’obiettivo è creare un ponte con l’Italia»

VARESE – Creare un ponte tra la Silicon Valley, culla delle start up e delle nuove tecnologie e la provincia di Varese.
Dopo la missione americana dello scorso ottobre, l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese e l’Università Liuc di Castellanza tornano negli Stati Uniti, in California e a San Francisco per una nuova trasferta in compagnia di imprenditori provenienti da tutta Italia.
Il ritrovo per tutti è a Las Vegas questa sera, altra tappa del viaggio americano, dopo che alcuni dei 34 partecipanti, per un totale di una trentina di aziende, è già partito ieri mattina, precedendo quelli che si imbarcheranno questa mattina.
A d aver chiesto a Univa e Liuc di organizzare una nuova missione nella Silicon Valley è stata Confindustria, in particolare la Piccola Industria nazionale dell’associazione di categoria, desiderosa di esplorare il tempio americano dell’innovazione.

Non è un caso che la scelta sia caduta sull’Unione degli Industriali della provincia di Varese, ormai di casa in Silicon Valley, dopo l’ottima riuscita della missione dello scorso ottobre, alla quale partecipò una decina di imprese del nostro territorio; questa volta, il respiro della trasferta sarà nazionale, ma la regia e l’organizzazione sono saldamente in mani varesine.
I responsabili della delegazione italiana sono Marco De Battista, il quale è alla guida delle Aree Economiche di Univa e il professor Marco Astuti,

docente della Liuc.
A completare la squadra dei varesini in Silicon Valley in questo inizio 2016 sono: Samuele Astuti, docente dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza, che bissa la sua partecipazione di ottobre, Luca Cremona, ricercatore della Liuc, Mauro Colombo, direttore di Confartigianato Imprese Varese, in qualità di invitato, come anche nella missione dello scorso anno, oltre ai rappresentanti di due aziende della nostra provincia, la Alfredo Grassi di Lonate Pozzolo e la Socialfarm di Malnate.
Non solo il settore informatico, ma anche quello manifatturiero, sarà protagonista della trasferta americana; le nuove tecnologie digitali hanno invaso tutti gli ambiti dell’economia. La missione nella Silicon Valley, dove ormai Varese è di casa, si protrarrà per una settimana; il rientro in Italia è previsto per martedì prossimo.
A guidare ufficialmente la trasferta è Alberto Baban, presidente della Piccola Industria nazionale di Confindustria. «La finalità di questo viaggio, oltre a quello di vedere da vicino le ultime novità tecnologiche che avranno un impatto forte anche sul settore manifatturiero, è quello di stabilire una relazione con la Silicon Valley, per creare una sorta di ponte con il nostro territorio, con Univa e con la Liuc» spiega De Battista.
Sarà una settimana densa di incontri con i tanti imprenditori e manager italiani che nella Silicon Valley ci lavorano. Prima tappa dalla missione americana sarà però Las Vegas, dove è in corso il Consumer Electronics Show 2016, la più importante fiera internazionale dell’elettronica, alla quale partecipano anche due multinazionali varesine come Whirlpool e BTicino. Tappe obbligate saranno quelle a Google, Linkedin, Us Market Access, Cisco e Nebbiolo Technologies, giusto per fare qualche esempio, che racchiuda già nel nome l’essenza della Silicon Valley.

«Con Google – anticipa il dirigente di Univa – parleremo in particolare del rapporto con le piccole e medie imprese, mentre in Linkedin ci verranno illustrati i nuovi servizi business che l’azienda intende lanciare a breve». Di carne al fuoco insomma ce n’è parecchia, ma l’obiettivo principale è ben chiaro nella mente degli organizzatori.
«Il percorso di fare del territorio varesino una testa di ponte per tutto il sistema nazionale nei confronti delle tecnologie e della conoscenza sul fronte della fabbricazione digitale in via di sviluppo in Silicon Valley è ormai avviato – conclude De Battista – l’obiettivo è quello di dar vita nel Varesotto a quella che abbiamo chiamato una “competutiveness valley”, che facendo leva sulle tecnologie dell’internet of things possa fare sia da motore di sviluppo della dimensione tecnologica del nuovo modo di fare impresa, sia da sostegno di nuova e tradizionale imprenditorialità in ogni suo aspetto».