Auguri Europa. Un miracolo che compie sessant’anni

L’editoriale di Francesco Caielli

Un miracolo chiamato Europa, un sogno realizzato, una donna bellissima che compie sessant’anni ma non li dimostra, anzi: il suo sguardo ti dice che il meglio deve ancora venire. Una terra che nel secolo scorso si è imbevuta di sangue ed è stata teatro delle guerre più atroci, una terra che ha ospitato i campi di sterminio nazisti, popoli che si sono odiati e combattuti: oggi, sono una cosa sola. Un’unione di pace, democrazia, libertà unica al mondo (gli Stati Uniti? Non scherziamo: lì c’è la pena di morte) che abbiamo il dovere di difendere e far crescere. No, quest’Unione non è perfetta: e questo è il motivo per cui bisogna continuare a credere in lei.

Questa è una dichiarazione d’amore, forse un tantino goffa e magari un po’ esagerata: ma (fidatevi, provateci) attraversare oggi quella che era la frontiera tra Francia e Germania, un tempo teatro degli scontri più sanguinosi e oggi volutamente trasformata in una strada larga e dritta (non ci si rende conto di cambiare nazione) regala una sensazione di libertà senza eguali.

I nostri nonni hanno combattuto per questa cosa: dobbiamo farlo anche noi. Con armi diverse, per fortuna, ma con la stessa convinzione. Auguri, Europa.