Il colonnello De Angelis lascia la provincia. Anzi no

Il rinnovo ai vertici delle forze dell’ordine è un rituale collaudato. Questori, dirigenti e ufficiali vivono con la valigia pronta. In anni di professione ho assistito a tanti arrivi e ad altrettante partenze. Ma oggi, per la prima volta, ho deciso di scriverne. Perché a salutare il Comando provinciale dei carabinieri di Varese è un uomo speciale.
Alessandro De Angelis, che da oggi sarà Capo dell’ufficio logistico della Legione Piemonte e Valle d’Aosta, non lascerà il nostro territorio.

A Varese ha trovato casa, amici, affetto. Ora l’Arma gli chiede di intraprendere un nuovo, prestigioso incarico. E lui, come sempre, risponde presente: se ne occuperà con la lucidità e l’autorevolezza che gli sono proprie. Ma il suo cuore resterà qui, al cospetto del Sacro Monte, sulla riva dei laghi, nel tepore dei centri storici.
Un legame ormai consolidato, che il colonnello ha coltivato su più livelli. Vestendo l’uniforme, ha affrontato e combattuto le principali criticità della nostra provincia. In abiti civili (e con l’inseparabile sigaro) ha frequentato mostre e cineforum, visitato borghi e monumenti, toccato con mano il collante identitario della frastagliata comunità varesina. In punta di piedi, senza clamore, spesso accompagnato dalla sua deliziosa consorte Caterina. Ha intrecciato con noi giornalisti un rapporto sobrio, schietto, privo di stucchevolezze. Siamo certi che al suo posto si insedierà un comandante autorevole e capace, al quale auguriamo buon lavoro. Ma se è vero che Alessandro De Angelis ha trovato a Varese un luogo dell’anima, è altrettanto vero che Varese ha trovato in lui un amico. Perciò gli rivolgiamo due parole che solitamente viaggiano distinte: grazie e benvenuto.