Il compleanno della Sestero. E chi non dimentica da dove è venuto

Qui si parlerà di una diversamente serata senza lisciarle il pelo. Si parlerà della cena organizzata da Roberto Bof per il compleanno della sua Sestero, si parlerà di persone e di immagini, si parlerà di gente che realizza sogni e di vento in faccia.

Perché ci piace la gente che per festeggiare invita gli amici in pizzeria e serve bottiglie di Barbera, ci piace che si apparecchino tavolate lunghissime dove tutti sono vicini di posto, ci piace che di tanto in tanto si trovi una scusa per far partire un brindisi.

E ci piace vedere gli amici della Freerider diventati grandi e capaci di mettere sugli sci sempre più persone che dalla vita avevano ricevuto soltanto dei «No, tu non puoi», ci piace vederli stanchi ma felici come si è stanchi e felici solo dopo una notte passata a bere e far l’amore.Ci piace vedere Claudio Borsoi e sua moglie Maristella, ma anche Emanuela Solimeno: esempi viventi e bellissimi di come si fa ad essere papà e mamme di bambini diversi.

Ci piace parlare di disabilità in questo modo: scherzando e prendendosi poco sul serio ma allo stesso tempo ricordandoci che non è facile. Ridendo davanti al video dei folli Freerider e degli atleti della PolHa e subito dopo cacciando indietro le lacrime davanti alle immagini forti, girate alla “Sacra famiglia di Cocquio”.

Ci piace stare con gente così. Che anche quando diventano grandi festeggiano i compleanni ricordandosi sempre da dove sono venuti.