Il grande cuore di chi insegna. Per crescere la città di domani

Mi piace celebrare la Giornata Mondiale dell’Insegnante con una citazione di Daniel Pennac: «Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia». Questo è quello che fanno gli insegnanti e gli educatori ogni giorno nelle scuole di ogni ordine e grado: cercano una sinfonia comune nel rispetto delle specificità

di ognuno. La scuola è il luogo dove tutto avviene: la relazione, la gestione del conflitto, le difficoltà familiari, la scoperta della diversità, la condivisione delle regole comuni, l’inclusione, la cittadinanza attiva e ultimo, ma non ultimo, l’approccio al piacere della conoscenza e del sapere in tutta la loro forza dirompente. Il miracolo di chi sa fare bene il mio mestiere sta nel riuscire a mantenere in equilibrio tutte queste necessità con l’obiettivo costante di crescere persone serene, studenti istruiti e cittadini consapevoli. Tutto ciò, con un burnout altissimo, un riconoscimento sociale alquanto basso, uno stipendio mediocre e l’impossibilità di andare in bagno se qualcuno non ti sostituisce! Il ruolo di assessora ai Servizi Educativi mi ha dato la grande opportunità di apprezzare ancor più da vicino la dedizione, la competenza, il senso di responsabilità con cui le insegnanti e le educatrici (comprese quelle dei nidi e delle scuole dell’Infanzia) si prendono cura del futuro della Città. Spero di essere alla loro altezza.

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– Il grande cuore di chi insegna. Per crescere la città di domani. L’editoriale di Rossella Dimaggio
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