Le elezioni provinciali del Mullah Caianiello

“Liberi per una Provincia Civica”. Potrebbe essere questo il nome della lista con cui il centrodestra (non leghista) correrà alle elezioni di Ottobre. Un modo per mettere insieme diversi pezzi: gli uomini del Mullah Caianiello, oggi in minoranza come “Liberi per la Provincia”; quello che resta dell’NCD (oggi in maggioranza come “Insieme per una Provincia civica”) e chi, come Paolo Orrigoni, potrebbe decidere di candidarsi: anche se, a dirla tutta, pure lui di civico ha ben poco,

vista la schiera di partiti che lo ha voluto, candidato, sostenuto e accompagnato alla sconfitta. Certo, è strano: dopo aver preso di mira per un abbondante semestre la Lega Civica, accusata di far capo ad ex esponenti di partito e sottostimata nel peso del proprio decisivo consenso, oggi il Mullah sarebbe pronto a candidare sotto l’insegna civica anche chi, nel partito azzurro, ha ancora i piedi ben piantati. Una scelta che, letta in controluce, dà l’idea di un centrodestra tuttora turbato dalla batosta di giugno e a caccia di riscatto. Come se, in un colpo solo, Forza Italia volesse rimediare al tonfo collettivo e alle cadute individuali: facendo leva su una Delrio intenzionata a cancellare dalle Province la dialettica maggioranza/opposizione e infittendo ulteriormente il dialogo con una parte del Pd (che non a caso, in questi due anni, ha visto nel Carroccio l’unico vero oppositore di Villa Recalcati). Insomma, siamo alle solite. Anziché avviare una riflessione profonda e autocritica sui passi falsi compiuti alle comunali, i caianielliani tirano dritto. Come se niente fosse. Come se una finta vittoria potesse compensare un’autentica sconfitta.