Un capolavoro bipartisan. E un modello da ripetere

La luce in fondo al tunnel della Arcisate-Stabio, un capolavoro di unità e concretezza: che sia da esempio per la classe dirigente del nostro territorio. Lo hanno ricordato in molti ieri, tra i rappresentanti istituzionali presenti alla scenografica cerimonia per l’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria della nuova tratta ferroviaria che da fine anno finalmente collegherà Varese e Malpensa al Canton Ticino (ma anche a Como): il completamento della Arcisate-Stabio è una vittoria della buona politica, ed è una vittoria ottenuta tutti insieme.

Ora è legittimo anche che ciascuno dei protagonisti cerchi di appropriarsi il proprio pezzettino di merito, ma quel che conta veramente è che un’opera che per tanti anni è stata sinonimo di vergogna, disagi, proteste e prese in giro da parte dei “cugini” d’oltrefrontiera, possa trovare il suo compimento. Come sempre, è nelle emergenze – e lo stato in cui era ridotto il cantiere era una vera situazione di emergenza per il nostro territorio – che viene fuori la capacità

di fare squadra e di mettere da parte le divisioni. Ma perché non sfruttare questo esempio per provare a fare davvero sistema, oltre le appartenenze, su questioni decisive per il territorio? Dal futuro di Pedemontana, che va completata con il secondo tratto della Tangenziale, al ruolo strategico della Città di Varese, che grazie alla nuova ferrovia internazionale e alla riqualificazione delle stazioni potrà riconquistare centralità, fino al rilancio di Malpensa. Un contagio positivo che convincerà sempre più ministri a venire sul nostro territorio a risolvere i problemi.