Una serata meravigliosa. Una serata di pallacanestro

Le riflessioni e le emozioni di Andrea Meneghin dopo la serata di presentazione al Twiggy del libro di Meo Sacchetti, “Il mio basket è di chi lo gioca”

Meo Sacchetti mi ha dato il cinque. Lui smetteva di giocare, io ragazzino iniziavo la mia avventura nella grande pallacanestro. Io e lui abbiamo giocato poco insieme, pochissimo. Eppure. Eppure il Meo è sempre stato uno tra i miei giocatori preferiti.

Da ragazzino continuavo a guardare su una VHS un Milano-Varese del 1989, dalla DiVarese contro la Philips di Mc Adoo e D’Antoni e papà (scusate se è poco). Il Meo quella sera ne mise 35 facendo tutto quello che deve fare un giocatore di basket: la perfezione, su un campo da pallacanestro. Io lo vedevo giocare e pensavo che quella fosse l’essenza della pallacanestro, lo sport per me più bello del mondo.

La serata di ieri, in un ambiente raccolto e familiare, quasi una rimpatriata tra amici, è stata splendida. Il Twiggy è diventato un salotto di casa, raccolto e intimo, uno di quei posti in cui si fanno entrare solo gli amici.
Si è parlato di pallacanestro con la leggerezza che si riserva alle cose a cui si vuole bene. Storia e storie, con un bicchiere in mano e la risata sempre pronta.
In platea, commosso nel suo intervento genuino, c’era anche Carlo Meazza: ecco, un altro pezzo di storia del nostro basket. Lui ha vissuta tutta e l’ha saputa fermare con le sue fotografie, l’ha raccontata meglio di tante parole, ha immortalato in uno scatto le vittorie e le sconfitte. Ha fermato il tempo.
Una serata meravigliosa, sì. Una serata di pallacanestro.