La danza e le note regalano ai malati il ritmo della vita

Aspi sabato è nel capoluogo per farsi conoscere. «Siamo con chi soffre di Parkinson e le famiglie»

«Abbiamo scelto Varese perché crediamo sia importante essere radicati sul territorio». È con questo spirito che l’Aspi, l’associazione parkinson Insubria, ha organizzato per la sabato, in occasione della Giornata Nazionale del Parkinson, una serie di incontri informativi che si terranno all’ospedale di Circolo dalle 9 alle 13 e alla Fondazione Gaetano e Piera Borghi di Brebbia dalle 14 alle 18.
Con dieci volontari e più di ottanta utenti l’Aspi s’impegna sin dalla sua costituzione a offrire attività per il benessere e il sostegno di ammalati e famiglie, offrendo parallelamente incontri di informazione e assistenza.

«Siamo pochi volontari, solo dieci nel direttivo, ma riusciamo a darci da fare – racconta il presidente – Abbiamo tra l’altro un solo volontario che non è legato personalmente alla malattia, gli altri sono familiari e amici che hanno voluto mettersi in gioco».
Fra le attività proposte, peculiare è il corso di biodanza tenuto da che, con la musica e il movimento, «risulta in un certo senso terapeutico – prosegue la presidente – Le persone che partecipano imparano ad ascoltare la musica,

il ritmo, e attraverso tutto questo riescono a diventare, se così si può dire, più elastici. La musica li aiuta a recuperare la scioltezza».
Un attenzione particolare è stata offerta alle famiglie attraverso i gruppi di auto mutuo aiuto, che permettono loro «di confrontarsi e sostenersi. Ai familiari è richiesto un insieme di fatiche e ansie, noi vogliamo offrir loro lo spazio di uno sfogo. Abbiamo visto che i momenti di gruppo funzionano, migliorando anche il clima familiare».

Organizzati a cadenza mensile sono invece gli incontri con i medici del Comitato Scientifico dell’associazione, sia nella sede di via Maspero 20, sia nei comuni della provincia.
«Il 25 ottobre eravamo a Malnate, ad esempio, e sabato scorso abbiamo organizzato uno spettacolo teatrale a Gurone. Se non vengono le persone da noi, siamo noi ad andare da loro».
«Noi vorremmo che l’utenza si ampliasse, perché conosciamo la differenza tra il numero di persone che sono associate e quelle che passano dall’ambulatorio Parkinson dell’ospedale di Circolo, ma molti fanno fatica ad accettare le condizioni della malattia, e non si aprono con facilità all’aiuto». Anche nell’ottica di questo desiderio, l’Aspi ha organizzato, a differenza degli anni scorsi che vedevano come location Cunardo e la casa di cura Le Terrazze, un incontro in occasione della Giornata Nazionale del Parkinson all’ospedale di Circolo e alla Fondazione Borghi.
Dalle 9 alle 13, infatti, nella struttura ospedaliera si alterneranno più relatori affrontando temi quali la comprensione della malattia del Parkinson, la dieta e i benefici che può offrire, ed anche i gruppi di auto mutuo aiuto.
Nel pomeriggio di sabato, invece, l’appuntamento è dalle 14 alla Fondazione Gaetano e Piera Borghi di Brebbia, dove sarà possibile visitare l’Unità Semplice Riabilitazione Parkinson e ricevere dai dipendenti della struttura le informazioni in merito al servizio svolto.

«L’associazione è nata all’inizio degli anni ’90, allora come sezione dell’Associazione Parkinson Milano, ma volevamo essere più autonomi e radicati sul territorio, così nel 2007 è nata Aspi».
«Vorremmo coinvolgere maggiormente Varese, e se anche è vero che la città ha molte associazioni e proposte ogni giorno, io spero davvero che i cittadini vogliano lasciarsi coinvolgere anche da noi e dal bene, quello che facciamo e quello che desideriamo fare».