Per l’ex Cottolengo c’è una nuova vita

Ieri l’inaugurazione ufficiale in via Campigli. Doppietta: comunità residenziale e ambulatorio

– Uno dei simboli della solidarietà varesina rinasce a nuova vita grazia a Sacra Famiglia. Nell’ex Cottolengo di via Campigli a Casbeno sono stati inaugurati ieri due nuovi servizi per minori, dislocati nella struttura lasciata libera nel 2008 dall’ordine religioso torinese e poi acquisita proprio dalla onlus di Cesano Boscone.
Si tratta della comunità residenziale Villa Giuditta e di un ambulatorio di riabilitazione per l’età evolutiva: la prima accoglie, temporaneamente, bambini e adolescenti allontanati dalla famiglia di origine su decreto del Tribunale dei minori; il secondo offre prestazioni di neuropsichiatria infantile, psicoterapia, logopedia e psicomotricità.

Alla conferenza stampa di presentazione ha partecipato anche il governatore della Regione Lombardia , a testimoniare l’appoggio finanziario dato del Pirellone e l’interesse dello stesso per la sfera del sociale.
«Le risorse in questo momento scarseggiano e i fondi ci vengono tagliati dal Governo centrale – ha dichiarato – A sostegno di attività come queste, tuttavia, Regione Lombardia ci sarà sempre, perché rappresentano un impegno concreto nei confronti di soffre. Mi piace sottolineare anche la collaborazione tra le istituzioni che ha permesso tutto ciò e ringraziare Sacra Famiglia per l’iniziativa».
Sia la comunità assistenziale che l’ambulatorio, infatti, nascono dall’unione di più forze, pubbliche quanto private.

Oltre alla Regione, gli altri interlocutori istituzionali sono il Comune di Varese (ieri presenti il sindacoe l’assessore ) e l’Azienda sanitaria locale (al presidio si potrà accedere anche attraverso il Servizio sanitario nazionale); per il privato, invece, protagonista del progetto – oltre a Sacra Famiglia – è anche Caf Onlus, Centro di aiuto al bambino maltrattato: «Quella cui diamo il via oggi è una sfida che richiede grande determinazione – ha spiegato don, presidente di Sacra Famiglia –

con l’obbiettivo primario di aprirci a chi è in difficoltà».
«Il progetto nasce dall’osservazione costante dei bisogni del territorio – ha aggiunto , direttore della sede Sacra Famiglia di Cocquio Trevisago e uno dei primi promotori delle due novità – Avevamo un sogno: creare una casa per bambini che fosse in grado, al contempo, di rispondere in modo professionale e completo a problematiche molto complesse». Ora è realtà: «Questo luogo è molto bello e i bambini hanno bisogno di bellezza» gli fa eco presidente di Caf.
Il Prefetto di Varese e il sindaco Attilio Fontana si sono invece soffermati sulla rinascita di una struttura storica per la Città Giardino: «Il Cottolengo era il simbolo del cuore dei varesini – ha affermato il secondo – Riparte dando un segnale forte in un momento di difficoltà generale».
I bambini ospitati a Villa Giuditta – compresi in un’età tra i tre e i dodici anni – hanno alle spalle storie di maltrattamenti fisici e psicologici in contesti familiari problematici: la struttura garantisce un servizio residenziale sulle 24 ore giornaliere per 365 giorni all’anno.

L’ambulatorio, invece, offrirà ai minori e alle loro famiglie un sostegno nello sviluppo evolutivo, in particolare per coloro che manifestano disturbi nell’apprendimento e difficoltà di linguaggio.
Le due novità andranno a occupare solo una parte dell’ingente complesso di via Campigli: «Per recuperare quella restante – ha concluso don Barbante – è necessario un altro sforzo congiunto. Sarà un’ennesima sfida, da cogliere non solo economicamente ma sotto il profilo della volontà».