Attacco a Terra Insubre Si schierano Giorgetti e Maroni

VARESE A chi fa paura Terra Insubre? Da quando Bossi ha pronunciato l’affondo a Pontida contro l’associazione culturale che si occupa della riscoperta insubrica (senza tuttavia citarla direttamente), nel Carroccio è scattato il tentativo di caccia alle streghe. Le streghe e gli stregoni, secondo il deputato Marco Reguzzoni, sarebbero i tesserati all’associazione. Durante l’ultimo consiglio federale, il numero uno alla Camera ha esordito dicendo che stare in Terra Insubre e nella Lega sono due cose incompatibili.

Ma l’attacco non ha trovato sponda negli altri esponenti dell’organo supremo del Carroccio. Soprattutto non nel ministro Roberto Maroni e nel deputato Giancarlo Giorgetti, che hanno preso le difese dell’associazione, chiarendo che si tratta solo di un gruppo che fa cultura e che non crea problemi negli equilibri del partito. «Sono dei bravi ragazzi» sarebbe stato il commento di Maroni.

L’obiettivo al quale puntava Reguzzoni era quello di ottenere dal consiglio federale un documento che sancisse l’incompatibilità tra le due tessere. Ma la cosa non è piaciuta a Maroni e Giorgetti, anche perché la maggioranza dei militanti leghisti della provincia fa parte dell’associazione o comunque la guarda con favore. Durante la riunione i due avrebbero ricordato che Reguzzoni ha avuto in tasca la tessera di Terra Insubre. Un fatto al quale non è stata data risposta,

tanto che lo stesso Bossi, dopo le dichiarazioni del ministro e del segretario nazionale lombardo, ha deciso di congelare la questione. In pratica, tutto si è risolto in niente. E il tentativo di indebolire una realtà che è vicina a Maroni e Giorgetti non è riuscito. Anche perché per la Lega avrebbe significato sconfessare tutta la sua classe dirigente. Inutile ricordare che nell’associazione troviamo anche i massimi amministratori della culla del Carroccio.

Gli iscritti ad oggi sono circa 2.500. Varese rimane la provincia dove l’associazione è più radicata, ma esistono sedi locali anche a Milano, a Como, a Novara, a Marcallo, a Monza e in Canton Ticino. Lo scopo dell’associazione è infatti quello di ricostruire la storia del territorio omogeneo dal punto di vista linguistico e culturale che è l’Insubria, della quale fanno parte la Lombardia occidentale, il Piemonte orientale e la Svizzera italiana.

f.tonghini

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