Busto, l’appello di Ferrario «Salvate le case storiche»

BUSTO ARSIZIO Un pezzo di storia, quello più antico della città, se ne sta andando lentamente sotto i colpi delle ruspe. Dopo l’addio ai tre caduti da piazza Vittorio Emanuele, è partito in questi giorni la demolizione  delle case di via Solferino, in vista dell’intervento di riqualificazione del centro. Anche l’architetto Giovanni Ferrario, che ha più volte sottoposto la questione della salvaguardia dell’antica via, ieri era lì a lanciare un ultimo appello all’amministrazione comunale chiedendo al Comune di «mantenere

le volumetrie esistenti per  tutelare il più possibile il tessuto urbano del nucleo storico». Secondo l’architetto si sarebbe potuto evitare l’abbattimento delle case. Adesso, però, di fronte all’evidenza, resta ben poco da fare. Nella corte di casa Paracchi-Speranza in via Montebello è conservata una  colonna quattrocentesca: «L’antico manufatto – spiega Ferrario –  proviene da un porticato ancora esistente all’interno del secondo cortile di via Solferino, ripetutamente segnalato al Comune da parte degli studiosi locali. Dopo la rimozione dei rovi in via Mariotti è stata scoperta la presenza di un secondo porticato che fa presumere l’esistenza di un piccolo broletto». L’appello di Ferrario è a non commettere lo stesso errore in altri contesti come tra vicolo Custodi e via Clerici.
Valeria Arini
i servizi sull’edizione di oggi

m.lualdi

© riproduzione riservata