Busto Arsizio, vandali in azione Danneggiata la statua di San Carlo

di Francesco Inguscio

BUSTO ARSIZIO Vandali ancora una volta in azione a Busto Arsizio. Stavolta è toccato alla statua di San Carlo, custodita (si fa per dire) nella cappella votiva di via Matteotti, fare le spese dell’inciviltà di individui che, evidentemente, proprio non riescono a occupare in modo intelligente il proprio tempo. Alla statua in gesso – raffigurante San Carlo Borromeo – i vandali hanno staccato la mano destra e danneggiato la sinistra. Non paghi, si sono pure portati via il pastorale.

Il gesto, stupido quanto vile, è avvenuto con ogni probabilità nella notte tra martedì e mercoledì. Nessuno ha notato niente: ad accorgersene per primo è stato ieri il cittadino Alfredo Solbiati, che insieme agli altri componenti del Centro culturale San Michele si è fatto promotore nei mesi scorsi proprio di una sottoscrizione per il restauro della cappella votiva. «Purtroppo in città si sono verificati diversi episodi di vandalismo negli ultimi giorni – sottolinea Solbiati – questo è solo l’ultimo in ordine di tempo». L’assalto alla statua di San Carlo si aggiunge infatti ad altri fatti poco edificanti accaduti recentemente: dall’irruzione di alcuni bulli nel bar dell’oratorio di Beata Giuliana, ai danni perpetrati in diversi parchi cittadini, a cominciare dal parco Milani, fino ai ripetuti furti nel bar di Santa Croce.

«È un altro brutto segnale -commenta don Giuseppe Corti, parroco di San Michele – Purtroppo, l’edicola votiva di San Carlo si trova in una zona in cui da molto tempo domina il degrado. Mi auguro che l’atto vandalico non faccia slittare l’inizio dei lavori di sistemazione di quell’area. Io dico sempre che l’ordine crea ordine. Dobbiamo reagire: c’è urgente bisogno di combattere il degrado che regna in quelle vie, anche per evitare che certi gesti si ripetano in futuro».

È grande il disappunto tra gli esponenti del Centro culturale San Michele: a dieci giorni dall’inizio dei restauri dell’edicola devozionale, fa male vedere la statua di San Carlo così vigliaccamente mutilata. Ieri mattina, i primi ad arrivare e constatare lo sfregio sono stati Luciano e Pinuccia Cagnoni, tra i più attivi promotori della sottoscrizione finalizzata a raccogliere i fondi necessari per il restauro.

«Un primo restauro della cappelletta fu effettuato 15 anni fa, grazie al Rotary – ricorda ancora Solbiati – Purtroppo però quei lavori non hanno avuto gli effetti sperati e oggi l’edicola, vandalismi a parte, versa ancora in cattive condizioni. Ecco perché si è reso necessario intervenire nuovamente». Oltre alla sistemazione della nicchia votiva, sono in programma alcune modifiche nella zona antistante: verrà impedito agli automobilisti di parcheggiare proprio davanti alla cappelletta (a questo scopo verranno sistemati dei panettoni sull’asfalto) e attorno all’edicola devozionale sarà allestita un’adeguata protezione. Verrà insomma predisposto tutto il necessario per mettere in sicurezza la cappelletta seicentesca e la statua di San Carlo.

Per i vandali dell’altra notte, infatti, deve essere stato davvero un gioco da ragazzi scavalcare la bassa cancellata di recinzione e presentarsi al cospetto della statua per danneggiarla. «Non sappiamo quanto durerà esattamente il restauro, che sarà curato dal Laboratorio San Gregorio – conclude Solbiati – Quel che è certo è che deve essere tutto pronto per domenica 6 novembre, data in cui abbiamo fissato l’inaugurazione. Il 4 novembre infatti si festeggia San Carlo».

Quello che si prospetta per i prossimi mesi è dunque un vero e proprio progetto di rilancio del quartiere San Michele: il restauro dell’edicola di San Carlo e la ristrutturazione del conventino di via Matteotti dovrebbero costituire i primi importanti passi della riqualificazione dello storico, ma a lungo trascurato, quartiere del centro.

s.affolti

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