Cassano abbraccia i suoi figli prediletti

CASSANO MAGNAGO «Il patrono resta nel cuore, anche se le leggi lo tolgono»: così il sindaco Aldo Morniroli ha introdotto la cerimonia di conferimento delle benemerenze civiche per la festa di San Maurizio.
La cittadinanza onoraria, la prima da quando si celebra il patrono, è stata assegnata alla sarda Mirella Firinu, «esempio di amore alla vita anche nelle forme più dolorose», da lei dimostrato verso il marito Carlo Marongiu, malato di sla morto nel 2008. L’idea

dell’onorificenza fu lanciata, in occasione di una testimonianza della donna all’Auditorio, da Massimo Pandolfi, fondatore del club “L’inguaribile voglia di vivere”. Mirella ha dedicato il titolo onorifico a Carlo, «che mi fa trasmettere l’amore per la vita e dare senso alla sofferenza».
Tra i cassanesi insigniti della benemerenza civica, i coniugi Gabriella Praderio e Giorgio Del Torchio, la cui «capacità di accoglienza permette di far vivere con speranza alcuni disabili soli: tutto ciò nella discrezione e nel silenzio perché convinti che il bene è la normalità e non l’eccezione». Stupita Gabriella: «In tantissimi fanno lo stesso».
Onorificenza anche a Dolores Colombo, 90 anni, dal 1946 volontaria nel patronato delle Acli, dove ha lavorato «con dedizione, riservatezza, competenza e disponibilità per il bene delle persone». Un’opera che, ha ricordato l’anziana, «mi ha fatto incontrare tanta gente umile che ti racconta la sua storia».
Altro benemerito Roberto Alfieri, educatore, per oltre 30 anni presidente della società sportiva Robur dell’oratorio San Giulio, storico organizzatore del carnevale ed «esempio di amore al bello e al vero, patrimonio non tenuto per sé, ma donato ad altri». Alfieri ha citato madre Teresa: «Siamo matite guidate da una Mano che dobbiamo riconoscere».
A Katia e Sonia Bignardi la targa alla memoria dei genitori Ezio, fondatore dell’Associazione parkinsoniani, e Paola Cibin, responsabile dell’Arcisport, «esempi di impegno sociale e attenzione alle persone con bisogni mirati».
Premiate tre storiche ditte: la concessionaria Coghi (1949), la macelleria Eugenio Macchi (1954) e la meccanica Achille Foglia (1947). Il presidente del Consiglio Osvaldo Coghi ha additato i benemeriti come esempi di «senso civico e amore al bene comune», necessari per superare una crisi che è anche «di valori e di identità culturale». Dal parroco don Gabriele Gioia l’invito a «una reale capacità di riconoscenza». Presente il generale Antonio Pennino della caserma Nato.
Luca Girardi

e.romano

© riproduzione riservata