L’estate non abbandona Varese Temperature record in città

Settembre da record grazie all’anticiclone Atlantico. Le temperature registrato in questo inizio di autunno varesino sono le più alte degli ultimi quarant’anni.
Tre gradi oltre la media stagionale, grazie all’alta pressione delle Azzorre che sta stazionando sull’Europa e il Mediterraneo, impedendo alle perturbazioni Nord Atlantiche di arrivare da noi.

Se il calendario non ce lo ricordasse tutti i giorni, potremo davvero credere di essere ancora in estate. E le rilevazioni del Centro geofisico prealpino lo confermano. «Le temperature  sono quelle di luglio – spiega Angelo Stanzione- È il settembre più caldo registrato a Varese, almeno dal 1967». Solo nel 1988 ci fu un’eccezione e registrarono una temperatura massima assoluta di trentatré gradi, «ma allora l’anticiclone era Africano e l’aria trasportata era molto più calda».

Anche quello Atlantico non dispiace. E dovrebbe durare fino almeno a metà della prossima settimana. «Il caldo continuerà anche nei prossimi giorni – confermano dal Centro geofisico prealpino – Fino a mercoledì non si registrano cambiamenti, poi è tutto da vedere».
L’anticiclone potrebbe allontanarsi velocemente e il freddo tornare pungente. Oppure allontanarsi pian piano e regalarci ancora qualche giorno di caldo, per prepararci gradualmente all’arrivo dell’inverno. «Tutto dipende dalle perturbazioni – continua Stanzione – Se ne dovesse arrivare una molto forte e intensa spazzerebbe via l’anticiclone e ci sarà subito freddo. Dalla settimana prossima avremo le idee più chiare». Vien da sperare che l’anticiclone non se ne vada più, ma le conseguenze sull’ambiente sarebbero devastanti.

Le prime avvisaglie cominciano già a farsi sentire. «Questo mese è caduta un terzo della pioggia attesa e i nostri laghi sono sofferenti». Il lago Maggiore ha raggiunto i livelli di guardia e la navigazione potrebbe essere sospesa.
Quello di Varese non è messo meglio: «I valori sono i più bassi degli ultimi tre anni». Anche la vegetazione risente delle pazzie del clima. Le castagne, per esempio, quest’anno saranno più piccole. «Se non piove è

normale che gli organismi che hanno bisogno di acqua per crescere inizino a mostrare segni di sofferenza – Abbiamo già notato che le castagne sono di dimensioni inferiori rispetto alle passate stagioni». Anche il calvario di chi soffre d’allergia è destinato a prolungarsi. «Di sicuro c’è anche che questa coda d’estate può ritardare e portare avanti le fioriture di quelle piante che provocano reazioni allergiche».

Le conseguenze più serie riguardano però l’aria che respiriamo. «Con la stagnazione dell’aria gli inquinanti tendono a rimanere nelle zone urbane dove sono stati prodotti – aggiunge – Per ora i dati dell’Arpa danno quantitativi d’inquinanti ancora su valori moderati, ma nei prossimi giorni potrebbero peggiorare».

Non rimane che godere del caldo, finché dura, e posticipare il cambio degli armadi di almeno una settimana. Non ne beneficeranno i commercianti, che dovranno attendere ancora prima di vendere piumini e maglioni di lana.

Valentina Fumagalli

e.besoli

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