AgriVarese, migliaia di persone “Sempre meno terra da coltivare”

VARESE Consumo di suolo e carenza di risorse economiche. Sono questi i due problemi che compromettono il futuro dell’agricoltura lombarda denunciati dall’assessore regionale all’agricoltura Giulio De Capitani, intervenuto ieri all’inaugurazione di Agrivarese. Una manifestazione organizzata dalla Camera di commercio in collaborazione con il comune, la provincia e le associazioni agricole di Varese. «Agrivarese fa bene, aiuta alla formazione di una maggiore coscienza agricola – ha esordito l’assessore De Capitani – La Lombardia è una delle regioni più agricole del nostro Paese, ma il consumo di suolo sta aumentando. Siamo arrivati a 984 mila ettari. Non dobbiamo permettere di andare oltre».

Un altro problema è rappresentato dalla scarsità delle risorse economiche distribuite dall’Unione Europea. «E’ doveroso precisare che la comunità europea non ci regala dei soldi: redistribuisce quello che noi versiamo, ma in misura minore – ha precisato l’assessore – In questi ultimi 7 anni, le 50 mila aziende lombarde hanno dovuto spartirsi 4 miliardi e 600 milioni di euro. Nello specifico 3 miliardi e 500 sono stati assegnati attraverso la politica agricola comunitaria (pac). Gli altri fondi sono stati resi disponibili attraverso i bandi del piano di sviluppo rurale. Il nostro obiettivo è conservare il budget attuale, ma purtroppo si prevede una riduzione del 15%. Tra i motivi c’è l’ingresso di nuovi paesi nell’Unione Europea. I fondi, infatti, potrebbero essere ridistribuiti non in relazione alla produzione, ma alla superficie agricola. Cosa che penalizzerebbe il nostro paese e in particolare la Lombardia».

De Capitani si è dimostrato anche critico riguardo alle scelte del governo italiano: «Quando ci sono 4 ministri in 3 anni cosa si può pretendere? In più i fondi sono stati azzerati al 100% con i tagli lineari del ministro Tremonti. Prima c’erano a disposizione 300 milioni per l’Italia, di cui 38 per la Lombardia. Alcune regioni, che non si trovano al nord, non ne hanno spesi neppure il 50%».

«Nel nostro contesto provinciale il problema più importante è quello della sottrazione di suolo agricolo – ha commentato Giuliano Bossi, direttore di Confagricoltura – Dal 2001 al 2011 abbiamo perso 1000 ettari di superficie agraria utile. Siamo passati da 14 mila a 13 mila ettari. Cosa molto grave perché siamo ai livelli minimi per la permanenza di un’attività agricola in provincia. Inoltre siamo in una situazione dove i prezzi non sono remunerativi se confrontati con i costi di produzione. Basta pensare al latte».

In questo panorama a tinte fosche, però, ci sono anche dei segnali positivi. «La dop del miele varesino dovrebbe arrivare in primavera – ha detto Bruno Specchiarelli, assessore provinciale all’agricoltura – Il prossimo obiettivo sarà dare un riconoscimento alle acidofile varesine (come le azalee). La produzione florovivaistica, infatti, costituisce la prima voce dell’agricoltura provinciale e deve essere maggiormente valorizzata».

e.marletta

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