Falcotest in piazza Repubblica Tempi duri per i piccioni

VARESE  “Falco-test” contro i piccioni in piazza Repubblica, e gli odiati volatili spariscono dalla scena. Impressionante, l’impatto del rapace sulla schiera di piccioni che fino a poco prima del suo arrivo stavano zampettando e mangiucchiando quel che c’era per terra.
Sono bastati quattro, forse cinque minuti di volo, ieri pomeriggio, per verificare sul campo che la tecnica di portare in centro falco e falconiere funziona eccome: i piccioni prima sono impazziti svolazzando in giro spaventati, poi sono completamente scomparsi.

Ma Gianmarco Rigotto, il falconiere che ha dato la propria disponibilità ad aiutare Comune ed esercenti senza chiedere nulla in cambio, se l’aspettava. Ieri pomeriggio comunque ha voluto la conferma, sperimentando nel punto più infestato di Varese la tecnica anti-piccioni che più naturale non si può, cioè farli sloggiare portando in piazza un loro agguerrito predatore.
Va chiarito però che il falco addestrato non si mangia i piccioni, ma
nemmeno ha bisogno di farlo per compiere la sua missione nella città giardino.

«Li spaventa a morte – spiega Gianmarco – ed è normale che ieri, dopo un po’, siano tornati in piazza: ma se il falco vola più volte alla settimana in una certa zona, i piccioni smettono di andarci». Quando è arrivato in piazza Repubblica comunque è rimasto allibito lo stesso falconiere: «Mi avevano detto che era pieno di piccioni, ma sinceramente non me ne aspettavo così tanti. A questo punto capisco perché i baristi si lamentano».
Difficile dire a priori se la presenza a giorni alterni di un rapace possa risolvere il problema, almeno in centro città. Di sicuro funziona nell’immediato.

Gianmarco semplicemente ha fatto volare il suo falco come fa di solito, una volta ogni due giorni. «Gli ho fatto fare delle passate con il logoro, una forma fittizia che sembra un uccello e che si usa per addestrarli. Saliva in alto, a una ventina di metri, e tornava al pugno». Ha sempre ubbidito al falconiere e non è stato infastidito né dalla gente né dalla confusione del contesto urbano. «È andata molto bene, il falco non ha risentito minimamente della piazza affollata. Quando ha finito il volo non c’era più l’ombra di un piccione».

Nel giro di qualche decina di minuti in effetti gli sgraditi ospiti sono tornati, complici pane e patatine a terra. «Se la gente evitasse di dargli da mangiare e si facesse volare il falco con regolarità credo che il problema sarebbe risolto».

e.besoli

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