Samarate, ultimo saluto a Marianna Spunta a sorpresa una testimone

SAMARATE «Domenico mi ha chiamato lunedì pomeriggio alle 16.30. Sembrava calmo e tranquillo. Mi ha detto che si era messo il cuore in pace, che Marianna l’avrebbe lasciata stare. Gli dissi che faceva bene. Non potevo immaginare che cosa avesse fatto».

Loredana Zanella abita a Gavirate e conosce Domenico Caspino da diversi anni. Lunedì pomeriggio, dopo aver ucciso Marianna Ricciardi, Domenico la chiamò, come spesso faceva. Ieri Loredana Zanella ha deciso di raccontare al nostro giornale la sua verità. «Domenico Caspino lo conosco dal 2001. Ho la passione per le carte, uno dei miei hobby è la cartomanzia e c’eravamo conosciuti perché a lui piaceva farsele leggere». La conoscenza era cresciuta negli anni e proprio settimana scorsa Loredana Zanella aveva affidato a Caspino un piccolo lavoro in casa. «Io e mio marito dovevamo verniciare la casa e gli abbiamo chiesto di darci una mano». La signora Zanella traccia un ritratto molto diverso da quello emerso nei giorni scorsi.

DA RESCALDINA IN BICI
«Domenico era un uomo buono. Era timido, gentile, sempre disponibile. Non gli ho mai visto avere scatti d’ira, anche se era una persona strana. Una volta si fece in bicicletta da Rescaldina a Gavirate per venirci a trovare. Era fatto così». La signora Zanella lo chiarisce subito: «non voglio in nessun modo giustificare quello che ha fatto. Però, quando ho letto quello che c’era scritto sui giornali, mi sono sentito in dovere di chiamarvi. Perché Domenico era un uomo innamorato e quella storia d’amore era vera». Caspino capitava spesso a casa della signora Zanella. Un po’ per la passione per le carte, un po’ perché era una presenza amica. Una persona con cui confrontarsi e a cui chiedere consigli.

«Probabilmente gli mancava la guida di una famiglia». Che il rapporto d’amore tra Domenico e Marianna fosse una cosa vera, però, la signora Zanella dice di saperlo per conoscenza diretta. «Una volta era qui a casa mia e gli arrivò una telefonata di Marianna. Io feci per allontanarmi, ma lui mi seguì per farmela sentire. Lei gli diceva che era innamorata di lui, ma che aveva bisogno di tempo. L’ho sentito con le mie orecchie». In un altro caso Domenico mostrò all’amica un sms inviato dalla donna che poi avrebbe ucciso. Loredana Zanella racconta come Domenico Caspino sia passato a casa sua, per l’ultima volta, il giorno prima dell’omicidio.

«E’ rimasto qui per un ora e mezza. Io gli dicevo di portare pazienza nei confronti della donna che amava. Era sposata. Alla fine sembrava convinto. Mi disse che era talmente innamorato che era disposto ad aspettarla». I problemi, sentendo il racconto della signora Zanella, erano infatti dovuti alla fretta dell’uomo. «Lui aveva avuto tanti problemi, era stato sfortunato nella vita. Ma ora coltivava il sogno di andare a convivere con lei, anche se aveva pochi soldi».

CALMO FINO AL RAPTUS
Tutto questo fino al raptus assassino. Fino a quelle due ore, tra le 10 e le 12, in cui l’uomo respinto si avventò sulla donna sfondandole il cranio. Fin qui il racconto della signora Zanella. In questi giorni gli inquirenti stanno scaricando le memorie dei cellulari. Sarà chiaro, a quel punto, quale fosse la vera natura del rapporto tra Domenico e Marianna. Ma perché la signora Zanella ha deciso di chiamare il nostro giornale per raccontare questa storia?

«Lo ripeto: non sto assolutamente giustificando quello che Domenico ha fatto. A giudicarlo non saranno gli uomini. Leggendo la lettera che avete pubblicato, però, ho sentito qualcosa, nella mia coscienza, che non andava. Ho sentito il bisogno di raccontare la verità. Perché se vogliamo dire la verità, allora diciamola tutta. Non è vero che si è inventato tutto. Perché quella relazione d’amore c’era». La fine di Marianna rimane incredibile e ingiusta, ma ora alla vicenda si aggiunge il tassello di questa testimonianza: un altro elemento da valutare.

s.bartolini

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