Sarah Maestri, prof su Raiuno “Mille progetti per Varese”

VARESE Sarah Maestri domenica e lunedì su Raiuno in “Provaci ancora prof 4”. L’attrice luinese sarà al fianco di Veronica Pivetti per sei puntate che dopo l’esordio andranno in onda il martedì. La bella e brava Maestri mette nel carnet un altro successo e intanto fonda la compagnia teatrale stabile di Varese, la sua casa di produzione “Chichinscì” lavora al film “Il pretore di Cuvio” e attende di interpretare la moglie di Borghi nella fiction targata Rai che sarà girata a Varese.

La vedremo nel cast de “Provaci ancora prof4”: com’è stata questa esperienza?
«Un ruolo fantastico, un set straordinario. Mi sono divertita molto. È il mio primo ruolo in una commedia e sono stata felicissima di tutta l’esperienza. Nella fiction sono Anna Scarpa, l’amica di Camilla, il personaggio di Veronica Pivetti. Veronica è una donna straordinaria dotata di grande ironia e sensibilità».

Chi è Anna Scarpa?
«È la nuova prof di scienze con l’ansia degli alunni che la porta perfino a nascondersi in bagno per paura di affrontare la classe. Una tutta timida, introversa anche nel porsi, ma che per contrasto coltiva la passione per la boxe e quando sale sul ring rivela una grinta sconosciuta. Anna viene anche sospettata di aver ammazzato un tizio a cazzotti».

Occhialoni, cerchietto, abiti morigerati: come si è preparata?
«Ho guardato un po’ al cinema odierno “Notte prima degli esami”, “Ugly Betty”, ma poi quando ho indossato le scarpe, il cappotto, gli occhiali il personaggio è nato da sé. Con quegli abiti ti senti subito goffa, credo che sia così per qualsiasi donna: a seconda del vestito che indossa cambia il modo di porsi. Per la versione sportiva di Anna, mi hanno fatta allenare direttamente con l’allenatrice della nazionale di pugilato: la regista voleva la tartaruga e il bicipite scolpiti. Facevo trecento addominali al giorno».

Com’è successo che l’hanno scelta?
«Ho fatto il provino e mi hanno scelta. La produzione è Endemol, la stessa che dieci anni fa mi aveva scelto per “Cento vetrine”, mi conoscevano già anche se da allora sono cresciuta è ho fatto molte altre esperienze».

Nell’ultimo anno l’abbiamo vista protagonista di tanti lavori importanti: è soddisfatta?
«Sono molto contenta, ma essendo un vulcano sono sempre in crescita. Avrei da sempre voluto una casa di produzione: volevo il cinema nella mia terra che è stata famosa per questo grazie a Risi e Lattuada. Quando ho iniziato questo mestiere non c’era più niente e sono dovuta andata a Roma. Questo mio attaccamento morboso al territorio, seguo il Varese calcio in giro per l’Italia,

mi ha portata a fondare una casa di produzione cinematografica, la “Chichinscì” per fare cinema, teatro, cultura a Varese con la gente di Varese per Varese. Il primo obiettivo è trasportare su pellicola “Il pretore di Cuvio” di Piero Chiara. Ma il mio è un progetto culturale più ampio e chiunque è ben accetto. In un momento di crisi in cui i soldi sono finiti non è finita la capacità di sognare e allora realizziamo insieme il sogno di fare di Varese una realtà cinematografica e teatrale».

L’ultima novità della “Chichinscì” è la compagnia stabile di Varese?
«Sì, siamo già partiti con Andrea Chiodi per realizzare il primo spettacolo che aprirà la stagione teatrale 2012-2013 all’Apollonio. Abbiamo un testo scritto ad hoc da Angela Demattè e poi in scena ci saremo io e Rosalina Neri in un confronto tra due diverse generazioni di attrici varesine».

Quale personaggio le manca ancora da interpretare?
«Avevo tanti sogni quando ho iniziato, avrei voluto fare Giovanna D’Arco, ma il mio sogno più grande è fare qualcosa qui e lo realizzerò quando interpreterò la moglie del Borghi: un mito per Varese celebre in tutto il mondo. Ci saranno anche alcune scene al Franco Ossola: è fantastico per me che sono appassionata di calcio».
Elena Botter

e.marletta

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