Somma Lombardo, nuova piscina Progetto fattibile in via Novara

Somma Lombardo– (a. ped.) Nuova piscina a Somma, si può fare.

«Ne stiamo verificando la fattibilità attraverso la società che era stata contattata per la realizzazione del centro natatorio in via Novara», spiega l’assessore ai lavori pubblici Adriano Peruzzotti. Il luogo resterebbe lo stesso, l’area di via Novara dove ci sono già i campi di calcio e dove il comune ha già acquisito migliaia di metri quadrati di terreno da privati cittadini. Cambierebbe però la dimensione dell’impianto sportivo, non più con vasche coperte e scoperte, campi da calcetto e da tennis e un’area relax nel verde. «Il progetto dovrà essere ridimensionato», ammette l’assessore. «E soprattutto il comune non dovrà sborsare un soldo visto che non ce ne sono».

Dunque l’ente locale metterebbe a disposizione l’area. Poi starebbe al privato realizzare l’intervento e l’investimento.

La partita è aperta, ancora tutta da valutare e decidere. Il sindaco Guido Colombo ha però già dichiarato pubblicamente che «ci sarà una nuova piscina a Somma». E, ottimismo a parte, lo stato di salute della struttura attuale di via Palestro, non lascerebbe spazio a dubbi.

Dopo mesi di attesa, è intanto arrivato alla SPeS il parere del professor Mola del Politecnico di Milano, chiamato dal comune ad esprimersi sulla tenuta dell’immobile che ospita la piscina, fino all’altro giorno circondato da un ponteggio per contenere la caduta di calcinacci. «E’ stato chiesto un supplemento di indagine», informa Nando Torreggiani, amministratore unico della Somma Patrimonio e Servizi (SPeS) che ha in capo gli impianti sportivi comunali. Bisognerà compiere dei carotaggi, dei prelievi di materiali della struttura portante per farli analizzare da un laboratorio specializzato e attendere quindi il verdetto del professore universitario.

«Noi siamo pronti», dice Torreggiani. «Subito dopo Pasqua saranno effettuati i carotaggi». Poi si tratterà di mettere una certa fretta al responso del luminare sull’affidabilità della struttura. «Non c’è alcun rischio di un crollo imminente e se abbiamo deciso di tenere aperta la piscina è perché ci è stato assicurato di poterlo fare», assicura l’amministratore della SPeS. «Vogliamo però chiudere il cerchio, cioè l’indagine e conoscere con precisione lo stato dell’edificio». Per avere una nuova piscina, passerebbero comunque due, tre anni e nel frattempo occorre la certezza di poter andare avanti ad utilizzare quella attuale.

Al momento è la società “Benessere in Acqua” che si occupa della gestione delle vasche e dei corsi di nuoto, dopo il fallimento della Swim Planet. L’accordo con ente locale e SPeS è valido fino al prossimo 25 aprile, dopodiché la patrimoniale del comune dovrà decidere il da farsi: se prorogare a “Benessere in Acqua”, affidare ad altri o chiudere in battenti. Ipotesi, quest’ultima, però scartata da Torreggiani che parla di «piscina aperta» per «un servizio importante».

 

p.rossetti

© riproduzione riservata