Sciopero a Malpensa, è polemica Enac precetta, sindacati in rivolta

MALPENSA Sciopero all’aeroporto, Enac interviene e precetta.

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno mostrato il volto di uno sciopero deciso di comune accordo. A Malpensa, un presidio simbolico di presenza ha attestato una scelta non rinnegata. Ma se molti lavoratori hanno incrociato le braccia, moltissimi sono stati quelli richiamati invece in servizio da Sea per volere di Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile.

La legge parla chiaro: in caso di sciopero, le quote strettamente necessarie di personale non superano mediamente un terzo del personale normalmente utilizzato per la piena occupazione del servizio. Invece ieri è stato richiamato al lavoro il 60 – 70 per cento di lavoratori. Il sindacato tuona e anticipa la possibile citazione di Enac al Tar. Avvocati e commissione di garanzia saranno chiamati ad entrare nella vicenda per la quale Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti non escludono il ricordo all’autorità

giudiziaria per «attività antisindacale tesa a ledere un diritto costituzionalmente garantito».
Insomma fatte salve le fasce orarie di protezione (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21) e i voli che devono comunque essere garantiti attraverso i cosiddetti servizi minimi, «Enac ha indotto Sea a mettere in servizio il 60 – 70 per cento del personale», sbotta Rocco Ungaro, segretario generale della Filt Cgil della Lombardia. Ben oltre il 33 per cento massimo previsto dalla legge 146/90.

Secondo i sindacati c’è paura per i posti di lavoro.

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m.lualdi

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