Gdf a caccia di affitti in nero Al setaccio gli studenti di Varese

VARESE La Guardia di Finanza fa il censimento degli studenti varesini, per stanare gli affittuari in nero. E anche in città – come è già successo alla Liuc di Castellanza – cominciano a fioccare le lettere agli iscritti dell’Insubria. Molti studenti si sono già visti recapitare la busta del comando della Gdf di Varese. Dentro, la richiesta di fornire indicazione sulla loro sistemazione in città e, se in affitto, anche il contratto che hanno stipulato e registrato con il propretori di casa.


Un questionario in cui si chiede ai ragazzi di specificare in quale tipo di alloggio dimorino, se si siano lì con un contratto, chi sia il proprietario di casa e se vi siano coinquilini.
Agli studenti viene chiesto di rispondere entro 20 giorni e di produrre prova dei pagamenti dell’affitto e delle utenze. Un modo per cercare di arrivare ai proprietari di casa che affittano senza contratto, passando dagli inquilini che pagano in nero.
«Alcuni studenti mi hanno fatto vedere questa lettera per avere spiegazioni – spiega Patrick Tayoun rappresentante al Senato accademico – L’università però non è coinvolta e ho spiegato loro che dovevano fornire semplicemente una copia del loro contratto di affitto».
Cosa del tutto naturale, perché a quanto pare i titolari degli appartamenti sono molto precisi quando si tratta di mettere in casa degli studenti. «Tutti ci tengono che le cose siano fatte regolarmente – aggiunge – In passato abbiamo avuto problemi di proprietari che, avendo affittato senza contratto, hanno buttato fuori i ragazzi senza preavviso. E viceversa. Studenti che di punto in bianco lasciavano le stanze».
Questo quando Varese non era ancora considerata città universitaria.
«Oggi è diverso. Le case che affittano gli studenti sono più o meno sempre le stesse. Ci si avvisa con il passaparola quando si libera una stanza».
E che sia una singola. «Gli studenti varesini sono un po’ snob. Non sono disposti a dividere la camera con nessuno, neanche se questo vuol dire dividere le spese». Per una stanza in un appartamento uno studente spende in media 350 euro al mese, più le spese. E l’appartamento si affitta a stagione: da settembre a giugno.
«Chi arriva a Varese durante l’anno accademico difficilmente trova un alloggio». Sono poco più di 1.200 gli studenti fuori sede dell’ateneo varesino. Tutti provenienti da altre ragioni o altre province della Lombardia. Gli alloggi studenteschi disponibili invece sono solo una settantina.
Quaranta al collegio De Filippi e una trentina alle suore della Brunella. «Entro l’autunno però sarà pronto il campus universitario che avrà un centinaio di posti in più». Novantasette alloggi per la precisione, più impianti sportivi, aree ristoro e spazi comuni. Il tutto a Bizzezero, a due passi dalle sedi universitarie di via Monte Generoso.

s.bartolini

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