Dall’Insubria a San Francisco per diventare un imprenditore

Varese – «Non ho mai sentito una capacità di creare network così efficacemente e così in breve tempo come all’Insubria. La consiglierei ad altri imprenditori, manager e businessman».

Per chi fa impresa fare rete è importante, se poi la propria azienda vive di social è fondamentale. E Massimiliano Brigonzi ha trovato nell’ateneo varesino il posto giusto per imparare a fare l’imprenditore. «Io sono di Borgomanero e ho preso la laurea triennale a Novara», racconta, «quindi ho partecipato al Silicon Valley study tour, promosso dall’associazione ‘La storia nel futuro’ e per dieci giorni ho visitato grandi imprese e piccole start-up, conoscendo italiani di successo».

È in questa occasione che Brigonzi è entrato in contatto con la fondazione ‘Mind the bridge’, che ogni anno seleziona le migliori idee imprenditoriali dei giovani italiani per portarle a San Francisco ed aiutarle a crescere. Il presidente di questa realtà è Alberto Onetti, professore di Economia e Gestione delle imprese all’università dell’Insubria.

Ed è qui che Brigonzi è venuto per ottenere la laurea specialistica. «Il primo anno è stato molto incoraggiante e bello, ho avuto la possibilità di partecipare a tanti incontri e seminari», racconta, «ma soprattutto siamo stati incoraggiati, è stata stimolata la nostra creatività imprenditoriale».
Insieme a Matteo Zino ed Andrea Di Nuzzo, più giovani di lui di un anno, questo 23nne sta lavorando ad Hintclub, «una piattaforma social media in cui gli utenti si consigliano reciprocamente contenuto». Ad esempio, pubblicando il titolo dell’ultimo libro letto, altri possono suggerire romanzi simili. Lo stesso vale per i film, i viedogiochi, la musica. «È anche possibile costruire dei piccoli club».

Il guadagno arriva tramite un modello freemium, che offre cioè alcuni contenuti a pagamento, e dalla possibilità, offerta alle aziende, di realizzare una pubblicità mirata a potenziali consumatori. Grazie alla rete di network sviluppata studiando a Varese, Brigonzi è riuscito a far incubare la propria start-up in N3, l’acceleratore di impresa di Novara.

«Il corso all’Insubria mi ha dato un grosso incentivo sotto il profilo umano: sono entrato e mi sono sentito esaltato dal primo giorno», il ricordo del giovane imprenditore, «è bello perché l’ambiente è molto stimolante e si riesce a credere di potercela fare. Si partecipa a vari seminari, si incontrano startupper più o meno giovani e c’è un forte scambio di idee». Ma soprattutto, si è protagonisti di una vero e proprio cambiamento culturale: «prima l’idea era di fare il commercialista o lavorare in banca, poi ho iniziato a pensare che l’Italia si può cambiare e che soprattutto i giovani hanno le carte in regola per farlo».
Riccardo Saporiti

p.rossetti

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