Lavena piange Totò «Due comunità in lutto»

LAVENA PONTE TRESA «È un dolore grandissimo. Che unisce due comunità. La nostra, quella di Ponte Tresa, e quella di Mesoraca. Popolazioni che hanno stretto un legame per l’emigrazione, gemellate per volontà delle istituzioni, e ora accomunate dalla perdita di Antonio Totò Esposito». Così, il giorno dopo i funerali celebrati proprio a Mesoraca, il sindaco d Lavena Ponte Tresa, Pietro Roncoroni, esprime la sua vicinanza alla famiglia dell’operaio di 54 anni di Lavena Ponte Tresa.

Un decesso, il suo, avvenuto proprio a Mesoraca, in provincia di Crotone, dove era in visita al padre malato, tra domenica e lunedì a causa delle esalazioni da monossido di carbonio. «Una tragedia simile è inspiegabile anche per le circostanze – ammette il primo cittadino – per questo come amministrazione non possiamo che rinnovare le condoglianze alla famiglia e dimostrare loro tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza». Anche perché Totò, come lo chiamavano affettuosamente tutte le persone che lo conoscevano, faceva l’operatore ecologico nel Comune di Cadegliano Viconago e Lavena Ponte Tresa. Era un dipendente della ditta Econord per la quale si occupava della pulizia delle strade, la raccolta dei rifiuti e della gestione della piattaforma ecologica.

Da oltre dieci anni svolgeva questo mestiere raccogliendo grandi consensi. «Qui – ricorda il sindaco – tutti lo hanno sempre apprezzato per la sua disponibilità. Per la sua generosità e la capacità di portare avanti la propria professione venendo incontro alle esigenze dei cittadini». Che faticano ancora ad accettare la tragedia. Consumatasi per un fatale incidente. Domenica Antonio Esposito era, infatti, tornato a Mesoraca, sua terra d’origine come per tanti altri abitanti di Lavena Ponte Tresa, per assistere il papà malato. Nella notte forse per colpa di una stufetta mal funzionante si era addormentato e non si è più svegliato, intossicato dal monossido killer. Lo avevano ritrovato senza vita alcuni suoi parenti residenti a Mesoraca, allertati dai familiari varesini preoccupati dal fatto di non ricevere risposta alle loro continue telefonate.
A. Pag.

f.artina

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