Giallo Rognoni, i sindaci ticinesi «Pronti a cercare Patrizia»

CASTELVECCANA Il libro parla chiaro e i sindaci del Canton Ticino sono pronti a contribuire alle ricerche di Patrizia Rognoni. Perché il volume racconta di come sia morta. E come i suoi resti siano sepolti in un bosco del Canton Ticino. È questo l’orrore che emerge sulla scomparsa della donna di Castelveccana, 56 anni al momento della sparizione, svanita nel nulla fra il 16 e il 17 settembre 2009. A riportarlo alla luce, in volume di due sensitive intitolato proprio “La scomparsa di Patrizia Rognoni. Gli istanti precedenti e successivi alla sua dipartita ricostruiti minuziosamente”.

Per questo c’è chi come Enzo Iacchetti e il comitato che si batte per la verità sulla sorte di Patrizia Rognoni, chiede che la pista venga battuta, indagata e approfondita. Così l’appello di Iacchetti, affinché gli inquirenti i rechino oltre confine, è subito rimbalzato sui media ticinesi. Che, come Ticinonline, hanno interpellato direttamente i sindaci della Valle Verzasca, località tra quelle dove potrebbe essere sepolta la donna.

«È incredibile – dice Ivo Bordoli, sindaco di Vogorno -, in valle non ho mai sentito parlare di questa vicenda. Nessuno ha mai fatto il nome di Patrizia Rognoni con me. Ma se gli inquirenti italiani vogliono la nostra collaborazione, noi siamo pronti». E come lui sono anche altre gli amministratori pronti a dare una mano. «Servirebbero però indicazioni più chiare – evidenzia Fabio Badasci, sindaco di Frasco – . Noi possiamo sicuramente attivare i nostri volontari nelle ricerche di questa donna.

Ogni tanto però ho il dubbio che si stia lavorando troppo di fantasia sulla vicenda». Scettico ma comunque aperto ad ogni forma di collaborazione si dice anche Edy Salmina, sindaco di Brione Verzasca. «La nostra – conferma – è una valle piuttosto vasta, con zone anche impervie. Però è parecchio frequentata. È strano, se qualcuno avesse visto un movimento sospetto, la cosa sarebbe saltata fuori. Ma è giusto insistere. Magari qualcuno ha visto qualcosa e non ci ha fatto caso».

Per ora, però, nessuna battuta di ricerca sembra in programma. Anche se la pista svizzera, proprio perché Patrizia era titolare di un negozio a Lugano, non è da escludere. Di sicuro, però, Patrizia è scomparsa da Castelveccana. Dove era rincasata dopo aver incontrato il suo avvocato, Corrado Viazzo, a Luino. Cosa sia successo da quella notte in poi è così un enigma ancora lontano dall’essere risolto.

b.melazzini

© riproduzione riservata