Ricercato negli Stati Uniti per drogaImputato di omicidio a Varese

VARESE Si chiama Victor Dario Ramirez Ravelo, ha 42 anni, e in Italia si era presentato con un passaporto spagnolo, sotto le false generalità di Roberto Miguel Cobertera Monsalves. Ad un anno circa dall’omicidio di via Ravasi del 9 novembre scorso, finalmente si conosce la vera identità del misterioso uomo arrestato dal pm Agostino Abate per quel delitto, per il quale è attualmente imputato (in concorso con Daniel Calcano, 19 anni, come lui dominicano). Era sbarcato in Italia pochi giorni prima, esibendo un passaporto spagnolo. Forse nascondeva un carico di cocaina: la stessa che è stata trovata dai carabinieri nel suo covo di Lavena Ponte Tresa? Un interrogativo dal quale gli inquirenti sono partiti per fare chiarezza sul suo conto. È sospettato di essere uomo di traffici internazionali.

L’indagine ha portato lontano da Varese, e c’è da chiedersi quindi che cosa ci facesse nella nostra città un uomo di tale spessore nel mondo del narcotraffico. Di sicuro vi è che è implicato nell’omicidio di uno spacciatore di strada marocchino, Saad Heddine Tarik, 34 anni, ammazzato per uno sgarro di appena cento euro. Le sue tracce, ripercorse a ritroso, conducono negli Stati Uniti, da dove lo stesso Ramirez Ravelo era fuggito, sempre per un’altra storia di traffico di droga: ecco il perché

delle false generalità. Peraltro, è formalmente imputato sotto entrambe le generalità: quelle da lui fornite, di Roberto Miguel Cobertera Monsalves, e quelle, appunto, scoperte dagli inquirenti, di Victor Dario Ramirez Ravelo. Difeso dagli avvocati Paolo Bossi e Giancarlo Trabucchi, è accusato di concorso nell’omicidio dello spacciatore marocchino, aggravato dai futili motivi e dal fatto di avere tratto un profitto dalla morte dell’uomo. Roba da ergastolo, se le accuse dovessero essere confermate. Ma ad accusarlo potrebbe esservi anche quel Daniel Calcano (difeso dall’avvocato Irene Visconti), che si è mostrato collaborativo con l’autorità giudiziaria, e che era con lui nel covo di Lavena. Sostiene che Ravelo Ramirez era anche al suo fianco quella domenica sera del 9 novembre, quando Saad Heddine Tarik venne colpito.

Circostanza da dimostrare, per cristallizzare la quale il pm Agostino Abate ha chiesto ieri mattina al giudice Elena Ceriotti, in sede di udienza preliminare, di interrogare Daniel Calcano con le modalità dell’incidente probatorio: significa che tutto quello che dirà in quella sede costituirà prova, e potrà essere utilizzato anche nel processo contro Ravelo Ramirez, evitandogli peraltro di testimoniare in dibattimento. Una eventualità contro la quale i due legali Bossi e Trabucchi si oppongono: depositeranno controdeduzioni entro domani. Intanto il giudice Ceriotti ha rinviato all’udienza del 26 ottobre, quando fornirà una risposta alla richiesta avanzata dal pubblico ministero Abate.

Franco Tonghini

f.tonghini

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