La parola baluardo della civiltà. Celebriamola con la potenza della poesia

L’elzeviro di Marco Tavazzi

Il 21 marzo, come ogni anno, è stata celebrata la Giornata Mondiale della Poesia. Una ricorrenza importante, direi fondamentale, per la crescita umana e culturale soprattutto delle nuove generazioni.

Mai come oggi, nell’epoca dei social network e della trasformazione del linguaggio, riappropriarsi della forza e del significato della “parola” diventa di importanza vitale per gli adulti di domani. E non si può non riconoscere l’impegno che viene portato avanti da quelle persone, poeti e non solo, che cercano di coltivare la poesia fin dai banchi di scuola.

Come avviene ogni anno, la carovana dei versi abrigliasciolta ha portato il suo spirito poetico nei luoghi della quotidianità. E tappa fondamentale è stato il passaggio dal Liceo Manzoni di Varese, in via Monte Rosa, dove gli studenti erano pronti ad accoglierci.

Pronti perché da anni gli allievi del linguistico Manzoni celebrano la Giornata Mondiale in maniera attiva e propositiva, allestendo una bellissima “composizione di parole” lungo i corridoi della scuola. Appendendo alle bacheche, o su fili tirati tra una parete e l’altra, poesie, testi di canzoni, da loro scelti, per celebrare la ricorrenza. La cosa più bella è che, spinti da questo gesto, spesso gli studenti si avvicinano a comporre loro poesie.

Un’opera di sensibilizzazione verso le nuove generazioni di cui sono protagonisti gli insegnanti del Manzoni. E in modo particolare Antonella Visconti, membro storico della carovana dei versi abrigliasciolta.

La poesia è l’arte della parola. La parola va coltivata e diffusa. Soprattutto oggi.

Nei tempi in cui il linguaggio tende a semplificarsi e a perdere profondità, la parola va difesa come bene prezioso, come baluardo della civiltà.