«Polo universitario al Grand Hotel»

Il sindaco Galimberti e l’assessore Zanzi pronti a riqualificare la struttura al Campo dei Fiori e l’area circostante

«Il primo obiettivo che la mia Giunta si propone di centrare è di togliere le antenne dal tetto del Grand Hôtel Campo dei Fiori. Occorre farlo, dopo tutti questi anni di promesse. Poi incontreremo la proprietà dell’albergo per capire se ci sono i presupposti per riportarlo in vita», afferma deciso il sindaco Davide Galimberti.

«C’è da verificare innanzitutto il grado di attrattività turistica della nostra città, poi sarà il momento di stendere un progetto che interessi l’intero comprensorio Sacro Monte-Campo dei Fiori: non sarà estranea l’interazione con l’assessorato alla Cultura e Turismo, grazie all’esperienza di Roberto Cecchi. Ogni idea per una futura destinazione del Grand Hôtel è benvenuta, previa verifica con le parti».

Arrivare a uno dei templi del Liberty italiano via funicolare e prendere un aperitivo all’ex ristorante Panoramico di Campo dei Fiori è il sogno proibito di ogni varesino, ma la realtà indica un inarrestabile degrado per la cittadella del turismo di lusso inventata agli inizi del ‘900 dalla Società dei Grandi Alberghi Varesini, e realizzata grazie alle intuizioni dell’architetto Giuseppe Sommaruga.

Il vice sindaco, Daniele Zanzi, come sempre vulcanico, ha idee precise sul rilancio della montagna: «In cima al Campo dei Fiori abbiamo una realtà eccellente come la Cittadella di Scienza della Natura, con l’Osservatorio e il Giardino botanico. Il desiderio sarebbe quello di allargarla, realizzando nel Grand Hôtel un centro universitario di eccellenza ambientale. Prima è necessario preparare un progetto forte, poi trovare i finanziamenti. Oggi invece si fa il contrario, sperperando quasi sempre i denari in strutture inutilizzate».

/>Per Zanzi si potrebbe seguire l’esempio della facoltà milanese di Scienze agrarie, che ha aperto il distaccamento di Tecnologia forestale a Edolo: «L’università varesina avrebbe così una sede unica in Europa, dove tenere lezioni e seminari, accogliere in una grande foresteria docenti e allievi da ogni parte del mondo. L’intero comparto comprenderebbe anche la funicolare e il ristorante panoramico, oltre alla Colonia Elioterapica in stato di abbandono, e in questo modo si ricreerebbe quell’eccellenza Liberty che all’inizio del secolo scorso comprendeva anche diverse ville private collocate nel massiccio del Campo dei Fiori. Con l’assessore Cecchi abbiamo concordato che una delle grandi ricchezze varesine è il paesaggio, ecco allora l’idea di una serie di mostre su questo tema, perché parchi e giardini sono prima di tutto un fatto culturale».

Via le antenne e presto anche negli intenti del vice sindaco: «A settembre terremo un’importante riunione per capire come risanare le molte aree degradate della città. Il tetto del Grand Hôtel sarà oggetto di discussione e mi piacerebbe coinvolgere realtà all’avanguardia nella comunicazione, quali Eolo ed Elmec, per capire come trovare un’alternativa non invasiva ai ripetitori».

Anche per il consigliere, occhio di lince sul degrado urbano, occorre sollecitare la proprietà dell’ex albergo per capire presto come recuperarlo: «Innanzitutto al Campo dei Fiori si dovrà arrivare soltanto con i mezzi pubblici, bus elettrico o funicolare che sia. Secondo il mio punto di vista, il grande albergo potrebbe essere risanato solo da interventi privati e in direzione di una struttura di lusso, altrimenti c’è il rischio di continuare a utilizzarlo soltanto per la Festa degli Alpini».