«Raddoppieremo le potenzialità del trasporto in tutto il Nord Italia»

Il progetto verrà completato nel 2020 con l’apertura della galleria di base del Ceneri

«Con Alptransit raddoppieremo la capacità terminalistica nel Nord Italia» annuncia il Ceo di Hupac Bernhard Kunz in occasione dell’open day per celebrare i cinquant’anni dell’azienda leader nel trasporto combinato. Il traguardo del 2020, quando l’apertura della galleria di base del Ceneri (ma anche, nell’ottica del terminal Hupac di Busto-Gallarate, l’adeguamento del corridoio di Luino) completerà il progetto Alptransit, si avvicina a grandi passi: «Con il nostro partner Fs Logistica – sottolinea Kunz – andremo a mettere in funzione altri tre terminali,

Milano Smistamento, Piacenza e Brescia, con i quali andiamo a raddoppiare la capacità terminalistica nel Nord Italia. Perché il nostro obiettivo è di migliorare il servizio, arrivando con i treni sempre più vicino al destinatario e facendo fare alle merci sempre meno strada sui camion». Cosa significa questo per il nostro territorio è presto spiegato: «Hupac cresce e diventa sempre più internazionale, il che vuol dire collegare questa regione economica con tutto il mondo – sintetizza Bernhard Kunz – è un grosso vantaggio perché la logistica, e i tedeschi lo insegnano, è la base per un’economia in crescita. Questi collegamenti aiuteranno tantissimo per rendere questo territorio ancora più competitivo. E questo vuol dire anche indotto». Tanto che si parla già di possibile espansione del terminal di Busto-Gallarate: «Qui siamo al limite, abbiamo ancora capacità per crescere ma andiamo anche verso altri terminali». D’altra parte lo stesso Kunz ricordava questo “giubileo” di Hupac come «un’occasione per celebrare il passato ma anche guardare ad un futuro, più dinamico e tecnologico, che richiederà tanta flessibilità e apertura mentale». Le parole d’ordine con cui Hupac guarda al futuro sono quelle messe in fila dal Ceo Kunz: «Strategia, sempre chiara, guardando dieci anni avanti e collaborando con i partner politici. Investimenti, qui 200 milioni, anche grazie all’aiuto della Confederazione. Sempre reinvestendo invece che pagando dividendi. Innovazione, con un impianto di manutenzione vagono che oggi è un modello a livello europeo. Vicinanza al cliente, visto che andiamo avanti solo quando i clienti sono contenti. Ma la cosa più importante è il nostro personale, è il vero patrimonio dell’azienda, che crea ponti verso nuovi mercati. Avanti così e Hupac vola, o meglio sta sui binari, per i prossimi 50 anni».